Gioielli unici, realizzati dalle donne delle tribù Masai, tessuti provenienti da aree rurali del fiume Mekong. Sono solo due esempi delle produzioni artigianali di alto livello, tra moda e design, che due imprenditrici italiane hanno messo al centro della loro attività, allo scopo di diffonderle in Italia con un approccio fortemente etico, legato al concetto di responsabilità sociale.
L’idea è nata nel 2012 e ha preso forma un anno fa quando Patrizia Franzolin e Silvia Girelli Gentili, due amiche con esperienze lavorative diverse alle spalle, hanno costituito l’associazione P.S. (dalle iniziali dei loro nomi) come ente di promozione sociale non a fini di lucro. Franzolin per anni ha svolto l’attività di special events consultant in Italia, per poi dedicarsi alla Charity in Inghilterra; Gentili è stata art director presso la Saatchi&Saatchi prima di trasferirsi a Londra dove vive da 20 anni.
La scommessa è partita e comincia a dare i suoi frutti, l’obiettivo è nobile e ambizioso. "La missione ultima è quella di far crescere le comunità locali e dare una speranza di vita, di prosperità e di soddisfazione sul lavoro agli artigiani e ai produttori che appartengono a popolazioni di Paesi in via di sviluppo come Vietnam, Cambogia, Nepal, Tanzania, ma anche a zone svantaggiate di paesi europei", racconta all’Adnkronos Patrizia Franzolin. Partendo da questo presupposto il loro business si è incentrato "sulla volontà di far scoprire al pubblico italiano la ricchezza e la varietà delle culture tradizionali che esprimono storie e civiltà diverse dalla nostra" sostiene Silvia Gentili, nel tentativo di "espandere un mercato potenziale, garantendone la sopravvivenza stessa, spesso minacciata dalla globalizzazione".
Particolare attenzione è posta al lavoro artigianale femminile e alla tutela di quello minorile. Franzolin e Gentili infatti, credono fortemente che "solo attraverso lo sviluppo dell’imprenditorialità femminile a tutti i livelli, si possa sperare in una crescita giusta e solidale".
I ricavi della vendita di ogni prodotto sono quasi interamente investiti in nuovi acquisti, sia direttamente interfacciando con gli artigiani e con altre onlus locali, che attraverso distributori internazionali. D’altra parte in tutto il mondo sta crescendo un movimento che, valorizzando le produzioni locali, realizzate in maniera equa e solidale, mira a mantenere vive le tradizioni regionali. Le maggiori fiere di New York e Londra hanno ormai spazi dedicati a questo comparto del commercio.
La collezione di P.S. con prodotti sempre nuovi e di qualità, (https://www.facebook.com/PSassociazionenoprofit?ref=ts&fref=ts) viene presentata a Roma due volte l’anno, a novembre e ad aprile. L’associazione partecipa anche a selezionati eventi durante l’anno. La speranza delle due imprenditrici è quella di "coinvolgere sempre più persone nella ricerca del bene comune e della lotta alla povertà e al sottosviluppo".