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Quando la borsetta 'conta una cifra': l'ultima moda è customizzare

29 marzo 2016 | 14.51
LETTURA: 5 minuti

Un modello della collezione fw 2016/17 di Fendi. La maison romana è stata tra le prime a lanciare il servizio di customizzazione dei propri prodotti (Afp) - AFP
Un modello della collezione fw 2016/17 di Fendi. La maison romana è stata tra le prime a lanciare il servizio di customizzazione dei propri prodotti (Afp) - AFP

La borsetta con il logo? Superata. Se fino a ieri sfoggiare le iniziali del brand era un po' uno status symbol, quasi a sottolineare l'appartenenza a una fortunata élite di 'happy few' del fashion, oggi l'ultima frontiera della moda è fatta di poche lettere, di solito tre, e mai quelle che rimandano al nome dello stilista. Semmai a quelle del cliente, incise sotto l'asola dei cappotti, sulla suola delle scarpe, o stampata a caratteri cubitali su borse e foulard.

Customizzare, personalizzare, in poche parole rendere unico il capo che si indossa con le proprie iniziali sembra valere di più del prodotto in questione. Una specie di 'pezzo unico' anche se di unico, spesso, ha solo qualche letterina. Fronzoli identitari, che molti colossi del fashion hanno adottato e ne portano avanti la filosofia da anni: offrire un prodotto originale, esclusivo e diverso che fidelizzi il cliente e ne soddisfi l'ego. Di solito il servizio presenta un sovrapprezzo irrisorio, ma capace di accontentare anche il cliente più esigente. E se in passato il massimo della personalizzazione era incidere le iniziali sulla camicia, oggi le tre lettere stampate o pitturate sulla borsetta sono diventate un vero e proprio sinonimo di lusso.

Pioniera, in questo senso, Louis Vuitton, che da anni mette a disposizione della propria clientela il servizio Mon Monogram per personalizzare con iniziali e bande colorate l'iconico bauletto Speedy, la shopper Neverfull, il borsone da viaggio Keepall e tutta la gamma di portafogli e portadocumenti. Anche Prada, dopo il Travel Made to Order, il servizio di personalizzazione che consentiva di 'siglare' il trolley con le proprie iniziali, ha da poco rilanciato il servizio di personalizzazione delle décolletés. 19 modelli 'made to measure' disponibili in una gamma infinita di materiali e stili, dal cavallino al vitello, passando per la vernice e il raso, con la possibilità di incidere le iniziali sotto la suola, anche questa personalizzabile e disponibile nei colori nero, bianco e rosa cipria.

E se customizzare gli accessori non dovesse bastare, la griffe meneghina mette a disposizione il 'Made to Measure', un servizio che offre al cliente capi su misura, permettendogli di scegliere tessuti, vestibilità e personalizzazione. Quando invece diventa indispensabile personalizzare le it-bag di stagione, è sufficiente guardare l'offerta di casa Fendi, che attraverso il servizio Made to Order permette di realizzare oggetti su misura scegliendo tra una vasta gamma di materiali, placche e finiture, fino allo storico intrecciato nato negli anni '40 dalla visionaria Adele Fendi e tanto caro a Lady Gaga. E non è tutto, perché la griffe capitanata da Karl Lagerfeld ha lanciato lo scorso anno la collezione 'Strap You', una linea di tracolle che è possibile personalizzare e declinare in mille varianti.

La personalizzazione però non è solo una questione di vanità. Spesso è una scelta mirata a coinvolgere il settore artigianale della filiera. Basti pensare al neonato atelier di pellicceria che la griffe della doppia F ha messo a disposizione nel nuovo store capitolino, dove una squadra di artigiani realizza su misura raffinati capi in pelliccia per alcuni fortunati top client. Un made to order unico, insomma, dove per un giorno il cliente può provare il brivido di indossare i panni di fashion designer.

Qualche settimana fa poi un altro colosso del fashion come Burberry ha annunciato il servizio di personalizzazione per l'iconico trench di gabardine. Grazie al servizio Monogramming si può scegliere tra 5 colori, 4 tagli, e fino a 3 iniziali personalizzabili con 15 colori di filo diversi, dal rosso parata al verde foresta, passando per il giallo ambra e rosa cenere.

A customizzare i propri prodotti non sono solo i titani del lusso, come dimostrano brand sportivi come Nike e Adidas, che da qualche anno hanno sposato il made to order. I clienti possono così dare libero sfogo alla propria fantasia scegliendo modello, colore, tomaia, stampa per il tallone e la parola da far stampare nella soletta interna. Il tutto senza spendere cifre folli e seguendo online la creazione del modello dei sogni passo dopo passo. Più semplice di così.

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