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Un castello come passerella, a Londra sfila l'anglomania targata Dior /Foto

01 giugno 2016 | 11.46
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Alcuni capi della Dior Cruise 2017 andata in scena al Blenheim Palace (foto Daniel Jackson per Dior)
Alcuni capi della Dior Cruise 2017 andata in scena al Blenheim Palace (foto Daniel Jackson per Dior)

Un viaggio a ritroso nel tempo, che parte da Parigi e arriva nel castello di Blenheim, sotto il segno dell'effervescenza e dello spirito avventuriero dell'alta società del dopoguerra. E' stata un po' un ritorno alle origini la Dior Cruise 2017 andata in scena ieri al Blenheim Palace, maniero sito a Woodstock nell'Oxfordshire, che diede i natali a Winston Churchill e dove Monsieur organizzò, nel 1954 e nel 1958 due sfilate di beneficenza a favore della Crose Rossa britannica e alla presenza della principessa Margaret. (Fotogallery)

A quasi settant’anni dalla fondazione della maison di Avenue Montaigne, i due creativi al timone di Dior, Lucie Meier e Serge Ruffieux, che tengono le redini della griffe parigina dalla partenza di Raf Simons, sembrano aver istillato in ogni capo della collezione il bisogno del viaggio, quasi una necessità del partire alla ricerca del nuovo, dell'inesplorato.

Ecco che la campagna inglese, evocata dai continui rimandi al mondo della caccia, e fatta di tweed rustico e popeline dall'impronta rurale, dialoga con le silhouette à la française, come le linee della giacca Bar tagliate e ricucite sulle anche o i drappeggi e le broderie. Fino alle scene equestri, pennellate sui jacquard o combinate ai pattern a stampa floreale. Motivi che si incontrano (e si scontrano) con velluti dévoré, sete, e stampe africane. E se i volumi sono modulati in puro stile Dior, il referente è inglese e lo spirito contemporaneo.

Anche i dettagli prendono ispirazione dallo sterminato archivio di Monsieur Dior, trasposizioni moderne delle storiche cifre stilistiche della maison come il nodo e il foulard. L'English style conversa idealmente con quello francese in una sorta di dialogo ininterrotto tra passato e presente. In passerella tutto si traduce con borsette a mano, cappotti in tweed, robe fluide, abiti in lana, gonne in maglia jacquard, zainetti e ankle boots dai tacchi d'oro dipinti.

L'anglomania in voga nel 18esimo secolo in Francia viene così riletta da Dior in chiave contemporanea, con ibridazioni culturali e creative senza per questo perdere un briciolo del suo tailoring, in un luogo storico e simbolico come Blenheim Palace dove, con il primo défilé del 1954, Monsieur iniziò a scrivere un nuovo (e sorprendentemente moderno) capitolo della sua couture.

Ieri si è inaugurata anche la nuova boutique di New Bond street, un'occasione per presentare la nuova collezione casa Dior Home e una capsule collection di accessori, frutto della collaborazione con l’artista britannico Marc Quinn che ha realizzato un'edizione limitata della borsa iconica Lady Dior.

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