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Moda: Ideabiella al via in clima di ottimismo grazie a Usa e Cina

05 settembre 2016 | 16.55
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Alessandro Barberis Canonico, presidente Ideabiella
Alessandro Barberis Canonico, presidente Ideabiella

Un clima di "ottimismo" ruota intorno a Ideabiella, la manifestazione fieristica che mette in scena le novità del tessuto dell'alto di gamma, inserita nel contesto di Milano Unica, che per la prima volta si svolgerà alla Fiera di Rho (dopo diverse edizioni al Portelllo) a partire da domani fino all'8 settembre. A evidenziare le ragioni che inducono a immaginare un prossimo futuro sufficientemente promettente, il presidente della kermesse Alessandro Barberis Canonico che all'Adnkronos sottolinea come i numeri siano positivi sotto diversi punti di vista.

"Le esportazioni del tessuto di lana pettinata e cardata sono in crescita del 3,3% e del 5,4% nei primi cinque mesi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno" ricorda, sottolineando che gli espositori (71 in tutto) "sono confidenti nel futuro, tutti sono a valore positivo. Certo, va evidenziato che il sistema si presenta a macchia di leopardo. Abbiamo una crescita dell'Asia, in particolare Cina, Giappone e Corea, mentre gli Stati Uniti mostrano una stasi in attesa dell'elezione del nuovo presidente". Dopodiché "verranno sciolte le incertezze in relazione alle nuove manovre economiche e tutto ripartirà".

L'Europa, spiega Barberis Canonico, ha risentito "dei problemi legati al terrorismo. La Francia sta alla finestra, dal momento che i flussi turistici si sono leggermente ridotti. Per quanto riguarda l'Inghilterra, con la Brexit molti clienti hanno ridotto gli ordinativi essenzialmente per un fattore valutario, visto il cambio a loro sfavore". Ma la verità è che "per almeno due anni la Gran Bretagna resterà agganciata all'Europa e dunque non si assisterà a dei cambiamenti rispetto a oggi".

"L'Italia sta crescendo" fa notare il presidente di Ideabiella e questo perché il 70% delle aziende esporta. Per il futuro, "ci si aspetta un miglioramento della Cina dove si attende un Gdp in aumento del 6,2%, negli Usa del 2,5%. Qui sbloccato il problema del presidente, come sempre è successo, l'economia riparte e i consumi si sbloccano. Dagli Stati Uniti ci si aspetta molto anche perché, come sempre è stato, possono fare da traino a tutta l'Europa". Poco importa perciò se le stime sul Pil italiano sono state riviste leggermente al ribasso: "noi continuiamo a crescere nelle esportazioni e il calo è semmai sul mercato locale".

Perciò "se anche c'è qualche problema di ordine geopolitico, tutto sommato le cose non stanno andando così male" evidenzia Barberis Canonico che si dice "molto ottimista perché gli Stati Uniti dopo le elezioni presidente ripartono e sono locomotiva del mondo". Certo, non avverrà alcunché che porterà il pil mondiale a crescere in modo indefinito ma il tema della crescita c'è ed è importante. La Cina sta ricominciando a consumare bene. L'Europa ha qualche problema che si sta cercando di risolvere. E se anche ci fosse una stasi nel Vecchio Continente, grazie a Cina e Usa, ci sarebbe non solo un controbilanciamento ma crescita positiva".

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