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Chanel, la donna che legge: a Venezia la mostra sull'universo di Coco

12 settembre 2016 | 11.16
LETTURA: 4 minuti

Gabrielle Chanel sul divano, mentre guarda la sua biblioteca, luglio 1962 (foto di Douglas Kirkland) © Douglas Kirkland - DOUGLAS KIRKLAND
Gabrielle Chanel sul divano, mentre guarda la sua biblioteca, luglio 1962 (foto di Douglas Kirkland) © Douglas Kirkland - DOUGLAS KIRKLAND

Nel suo appartamento al 31 di Rue Cambon, a Parigi, non si accontentò 'solo' di rivoluzionare il modo di vestire delle donne, dando un colpo di forbici all'orlo delle gonne, cucendo tailleur di tweed, tubini neri da abbinare a fili di perle e la petite veste noire, la giacca tirolese divenuta in breve tempo uno dei capi più iconici del suo immaginario. Coco Chanel era anche un'appassionata lettrice, proprietaria di una fornitissima biblioteca ricca di opere che segnarono la sua vita e modellarono la sua personalità.

Ed era nel suo appartamento parigino, di fronte agli scaffali di libri e agli amatissimi pannelli di lacca Coromandel, che i libri la accompagnarono e le rivelarono ciò che può significare la costruzione della propria opera. Dalla solitudine degli anni trascorsi nell'orfanotrofio di Aubazine, fino alla fine dei suoi giorni, i libri e i loro autori hanno guidato la traiettoria di Chanel, nutrendo il suo immaginario, rispondendo al suo bisogno di una ricerca mistica dell'invisibile e, soprattutto, mostrandole come iscrivere nel tempo la propria visione del mondo.

Ora, a evocare l'universo creativo di Mademoiselle nell'ottica inedita del suo rapporto con il libro e la lettura, sbarca a Venezia 'Culture Chanel, la donna che legge', una mostra a cura di Jean-Louis Froment con la collaborazione di Gabriella Belli, e realizzata con il sostegno della maison della doppia C, in calendario dal 17 settembre all'8 gennaio 2017, a Ca' Pesaro, Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Venezia. Settimo capitolo di 'Culture Chanel', collezione di mostre ideata ed elaborata da Froment mediante la scelta di un tema di volta in volta diverso, 'La donna che legge' apre un nuovo capitolo sulla storia singolare di Gabrielle 'Coco' Chanel e della sua maison.

Dopo Mosca nel 2007 (Museo Statale delle Belle Arti Puškin), Shanghai (Museum of Contemporary Art) e Pechino (National Art Museum of China) nel 2011, Canton (Opera House) e Parigi (Palais de Tokyo) nel 2013, Seul (Dongdaemun Design Plaza) nel 2014, è nella Venezia tanto amata dalla couturière francese che il pubblico scoprirà per la prima volta la sua biblioteca. Un dialogo attraverso le epoche, che va dall'antichità fino ai contemporanei, ed è costellato di riferimenti alle opere di Omero, Platone, Virgilio, Sofocle, Lucrezio, Dante, Montaigne, Cervantes, Madame de Sévigné, Stéphane Mallarmé. Ma anche dagli autori che lei ha frequentato e apprezzato, come Pierre Reverdy, Max Jacob o Jean Cocteau.

In mostra saranno esposti per la prima volta oggetti d'arte provenienti dal suo appartamento parigino, insieme a gioielli e profumi. Circa 350 pezzi che delineano il ritratto intimo di una creatrice che ha saputo fare della propria vita una leggenda, e mostrata attraverso le sue letture. Attorno a questo nucleo centrale, la mostra gioca sulle analogie, le corrispondenze visive che mettono in luce da una prospettiva contemporanea la relazione di Chanel con i libri e la scrittura, in particolare quella poetica, che trova degli echi nella concezione della sua creazione.

Dediche, archivi, fotografi e, quadri, disegni, si mescolano con un vestiario di creazioni di moda che svelano, al pari di una biblioteca, il vocabolario estetico di Mademoiselle, il suo gusto per il classicismo e per il barocco, l'amore per la Russia e per gli ori di Venezia.

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