Il settore del design alto di gamma ha chiuso il 2015 con un giro d'affari di 32 miliardi di euro in crescita del 4% a cambi costanti e del 9% a cambi correnti, tornando ai livelli pre crisi 2007. Si tratta di un dato record per il settore che interessa tutte le categorie di prodotto, anche se living, bedroom e luci sono quelle più performanti. Emerge dalla seconda edizione di Design Monitor 2016, realizzato da Claudia D'Arpizio, partner di Bain&Company e presentato in occasione di un incontro organizzato da Altagamma nella sala Buzzati del Corriere della Sera. L'analisi è stata condotta su 500 player mondiali alto di gamma in 30 paesi che comprendono aziende di design puro, ma anche altre realtà che stanno emergendo, come quelle della moda e del lusso che hanno ampliato al living la loro offerta, e le catene americane di arredamento che presentano un'immagine coordinata molto innovativa.
"Parliamo di un mercato - ha detto D'Arpizio - che nel 2015 cresce del 4% in termini reali. Non si tratta evidentemente di una crescita incredibile, ma certamente molto solida. A cambi correnti +9%. Torniamo al livello del 2007, e dunque è stato superato il livello pre-crisi (31,8 mld). Il settore, d'altra parte, è impattato dai cicli economici perché è a traino, ad esempio, del real estate. Ora, superato il guado, si può guardare al futuro con occhi nuovi".
Insomma si riparte dal punto in cui ci si era fermati nel 2007. La crescita è guidata da Asia e mercati emergenti, mentre Usa ed Europa sono ancora in buona forma. L'Italia vive ancora una fase di stagnazione. In realtà il mercato americano "è un po' in stallo - evidenzia D'Arpizio - per via delle elezioni presidenziali e qualche nota macro non positiva. Una qualche difficoltà che impatta sulla redditività" ma che non deve spaventare, perché quegli negli usa va visto come "un investimento di lungo periodo".
I primi settori a riprendersi dalla crisi sono stati l'illuminazione e il living, mentre più difficile la situazione per i bagni e le cucine, più legati al real estate. "Parliamo di aziende europee - aggiunge D'Arpizio - che hanno ancora un baricentro europeo, mentre i mercati che crescono sono quelli lontani, dove si costruiscono case e città intere, alberghi e negozi, quindi dove l'elemento di crescita di perimetro molto forte".
Nel 2015 dunque la crescita è stata comunque piuttosto sostenuta in tutte le categorie di prodotto: living & bedroom +12% in termini nominali e +7% in termini reali; cucine: +3% nominale e +1% reale; bagno +7% e +3%, luce +9% e +5%, outdoor +9% e +5%. La variabile, sostiene l'esperta, è rappresentato dalla "dimensione". Soprattutto in considerazione del fatto che il mercato a maggiore potenziale è quello asiatico e dunque bisogna "crescere e farsi conoscere".
Le opportunità di sviluppo, conclude D'Arpizio, "passano attraverso un pubblico più ampio, più giovane e proveniente da mercati lontani che bisogna sedurre e interessare. In questo senso il digitale rappresenta un abilitatore potente".