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Fifth Avenue

Da Gucci a Tiffany, shopping blindato per le boutique vicino alla Trump Tower

21 novembre 2016 | 12.03
LETTURA: 4 minuti

Lo store di Gucci sulla Fifth Avenue (Afp) - AFP
Lo store di Gucci sulla Fifth Avenue (Afp) - AFP

Alcuni l'hanno già rinominata "la nuova Casa Bianca", per molti dei turisti della Grande Mela è da sempre una meta imperdibile che rischia oggi di poter essere ammirata solo da lontano visto che da quando Donald Trump è stato eletto presidente degli Stati Uniti, la Trump Tower è diventata una zona off-limits. Per la torre, uno degli edifici più alti di New York, con i suoi 58 piani innalzati negli anni '80 e dove ha sede la penthouse faraonica a tre piani del tycoon americano, è scattato l'allarme sicurezza.

E non solo per le proteste che nelle settimane scorse hanno messo nel mirino dei contestatori alcune delle strade centrali di Manhattan, ma anche per la Fifth Avenue, una delle arterie dello shopping a stelle e strisce, dove hanno sede alcuni dei brand più blasonati del fashion come Gucci, Tiffany, Omega, Saks, Giorgio Armani, Bulgari e Prada, che rischia ora di trasformarsi in un percorso blindato per turisti e clienti facoltosi.

Secondo il 'New York Times', per avvicinarsi alla casa del presidente eletto in questi giorni, è utile conoscere due 'parole d'ordine': Tiffany e Gucci, due delle firme che hanno una boutique al primo piano della Trump Tower, solo lasciapassare per curiosi e turisti per sbirciare all'interno del mondo dorato di The Donald. Ma tra le proteste e l'allerta sicurezza sulle vie che si trovano nel perimetro tra la 56esima e la 57esima strada, dove la vittoria di Trump ha richiesto uno schieramento maggiore di forze di polizia della NYPD e dei Secret Service, fare acquisti potrebbe trasformarsi presto in incubo per tutti i turisti che, con l'arrivo delle feste natalizie, si riverseranno su quelle strade.

Lo shopping newyorkese, quest'anno, rischia dunque di vivere una delle stagioni più nere di sempre: "Ora alcuni clienti di alta gamma potrebbero perdere la voglia di venire qui - ha detto al 'New York Post' Tom Cusick, presidente dell'associazione dei negozianti Fifth Avenue Business Improvement District - c'è preoccupazione tra i negozianti che si trovano tra le 56esima e la 57esima strada" che include, tra gli altri i flagship store di Tiffany, Gucci, Prada e Piaget.

Tra 15 giorni, inoltre, il traffico pedonale lungo la Fifth Avenue dovrebbe aumentare, passando dalle solite 400 persone all'ora a cifre che sfiorano le 10-12mila ogni ora. Nel tentativo di scongiurare un eventuale disastro in termini finanziari, Cusick ha chiesto un incontro con i Secret Service e con la polizia di New York che continueranno a presidiare la torre fino al 20 gennaio prossimo quando Trump si insedierà alla Casa Bianca. Ma qualora il tycoon dovesse scegliere di tornare a New York quando non è a Washington, il presidio della polizia potrebbe continuare per tutta la durata del suo mandato, ossia almeno per i prossimi 4 anni.

Quel che è certo è che la boutique di Tiffany, situata all'angolo tra la 57esima e Fifth Avenue (il negozio reso immortale da 'Colazione da Tiffany', per intenderci) e che ha aperto i battenti nel 1940, avrebbe visto una flessione dei clienti, trovandosi costretta ad annullare un evento qualche settimana fa. Stessa sorte toccata a Eddie Borgo, designer di gioielli che ha dovuto rimandare una festa programmata il 10 novembre scorso per via delle "attività legate alle proteste post-elettorali lungo la Fifth Avenue" come ha fatto sapere in una mail inviata ai suoi ospiti.

La maggior parte dei rivenditori, scrive il quotidiano newyorkese, sembrano essere stati istruiti a non discutere della questione della sicurezza con i giornalisti. Tuttavia, tra i contestatori di The Donald e l'allarme sicurezza, è assai improbabile che la vita (e l'esperienza di shopping) sulla Fifth Avenue torni ad essere come prima delle elezioni.

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