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Bianchi e Nardi chiude 2016 con giro affari di 28 milioni e punta su proprio brand

07 giugno 2017 | 18.35
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da sinistra Gabriele Bianchi,  Andrea Nardi , Laura Nardi,  Alessandro Nardi e  Giulia Bianchi
da sinistra Gabriele Bianchi, Andrea Nardi , Laura Nardi, Alessandro Nardi e Giulia Bianchi

Cinque soci, età media 35 anni, terza generazione di pellettieri toscani che producono per le più prestigiose griffe internazionali: Bianchi e Nardi 1946, che nel 2016 ha messo a segno un fatturato di 28 milioni di euro con un Ebitda del 12% e si attende un risultato "in linea" anche per il 2017, punta (anche) sul proprio brand, nell'ottica della diversificazione. (Fotogallery)

Certificata Elite dal mese di aprile, il percorso di Borsa Italiana che prepara le aziende alle buone pratiche di trasparenza obbligatorie per le quotate, la società al momento non guarda a Piazza Affari, né ha giudicato interessanti per ora le proposte arrivate da fondi e private equity, ma vuole camminare ancora da sola.

Con una produzione che va dalle 60mila alle 100mila borse l'anno, nello stabilimento di Scandicci, cuore del distretto della pelletteria toscana, "la moda non entra. Qui si fa un prodotto senza tempo", confessa Gabriele Bianchi che cura la parte amministrativa e finanziaria della società. Tant'è che anche per le griffe si occupa di quella parte di produzione continuativa, timeless, appunto. Bianchi e Nardi utilizza solo materie prime pregiate come l'alligatore americano, il coccodrillo africano, lo struzzo sudafricano, il pitone malese e l'iguana della Nuova Guinea. 

Ad assicurare l'approvvigionamento delle materie prime e' Andrea Nardi, uno dei cinque soci. Gli altri, tutti con ruolo paritetico, sono Alessandro Nardi, responsabile della produzione; Giulia Bianchi, avvocato che segue l'ufficio legale interno; Laura Nardi, presidente che segue i clienti importanti per la parte commerciale e l'organizzazione; Gabriele Bianchi, che oltre a essere responsabile della parte finanziaria e amministrativa, si occupa del marchio Bianchi e Nardi 1946. Giovani imprenditori come giovane è anche la media dei dipendenti, che in tutto sono 105. A cui si aggiungono oltre a 25-30 laboratori artigianali che lavorano come terzisti.  L'azienda si avvale di una filiera di subfornitura che si colloca tutta nel raggio di 10 km per il 70% della produzione, che è tutta made in Italy.

"Ci si tramanda la tradizione" evidenzia Bianchi, che racconta anche come spesso i clienti abbiano chiesto di spostare parte della produzione all'estero, per abbattere i costi: "non lo hanno fatto i miei genitori e non lo farò mai io. La qualità e la ricerca della perfezione vengono prima di tutto. Sono la nostra garanzia". Tra le varie fasi della lavorazione delle pelli che portano al prodotto finito, Bianchi e Nardi è particolarmente forte nella agatatura, ovvero un processo di lucidatura del coccodrillo realizzato con quarzo di agata.

"Nessuno riesce a farlo come noi, con la medesima qualità e su questa fase del processo produttivo ci stiamo rafforzando" spiega Bianchi.  Rispetto alla linea che porta il nome dell'azienda, il cui scontrino può arrivare fino a 11mila euro per le produzioni in coccodrillo, Bianchi ricorda che "negli anni 80 e 90 si vendevano le borse con il nostro marchio. Poi, con l'avvento del griffe, è stato più complesso e la produzione si è interrotta. Oggi la rilanciamo. La start up nasce due anni fa circa. Molte le difficoltà nel lancio di una nuova linea - ammette Bianchi - ma siamo fiduciosi per la assoluta qualità del prodotto".  I mercati di riferimento sono l'Asia, gli Stati Uniti e il Medio Oriente. L'Italia pesa per il 30%. Qui è distribuita principalmente ad Amsterdam e Zurigo, dove la clientela è decisamente alto spendente, anche se il significato di queste realtà è essenzialmente "di posizionamento".

L'obiettivo è di aprire un negozio anche a Firenze. "Siamo in fase di studio" spiega il direttore finanziario. "Firenze è una realtà particolare - tiene a sottolineare il direttore commerciale Gabriele Selvi - con uno shopping turistico ai livelli di Venezia se non più alto e una frequenza di acquisto pazzesca". Intanto il 12 giugno partirà anche il sito di ecommerce con una fase di rodaggio che durerà circa un mese per poi entrare a regime a metà luglio. Ed è tutto pronto ora per il debutto della prima collezione firmata da Mario Dice per Bianchi e Nardi 1946 che verrà presentata a Milano il prossimo 12 giugno.

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