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Sanità: vite da salvare e proiettili da evitare, è la Medicina da combattimento

12 febbraio 2014 | 14.24
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Sanità: vite da salvare e proiettili da evitare, è la Medicina da combattimento

Massafra (Taranto), 12 feb. - Elmetto, fucile, zaino, ma sotto la mimetica il camice bianco, per affrontare le quattro settimane di addestramento militare e formazione medica specifica ed essere pronti oggi per l'esercitazione finale del 16esimo Corso di Medicina da combattimento a Massafra, in provincia di Taranto. Unico in Italia in un contesto di 'guerra' simulata, organizzato dalla Marina Militare grazie all'organizzazione delle Forze di sbarco del Reggimento S.Marco della Marina di stanza a Brindisi. Sono 21 i partecipanti all'edizione di quest'anno, provenienti da tutte le professioni sanitarie (5 medici) della Marina Militare, sia dal percorso accademico che dal concorso post laurea civile. Ora grazie al corso sono pronti ad affrontare ogni tipo di scenario in cui saranno chiamati a operare e prestare assistenza sanitaria nelle missioni della Marina Militare.

Divisi in 4 squadre da 5 persone, i partecipanti hanno affrontato le prove dell'esercitazione: il soccorso di un ferito a terra, un trattamento d'emergenza da portare con la barella sull'elicottero che atterra sul campo base o un militare con un arto ormai compromesso. Il tutto sotto i colpi (a salve), i fumogeni di una simulazione militare e il 'make up' dei feriti con sangue finto per rendere realistiche le situazioni d'emergenza. Mettendo così all'opera le conoscenza acquisite nella prima parte del corso, svolta in caserma e dedicata all'addestramento militare, la tattica, la comunicazione via radio, con la tensione e la preoccupazione di un'azione su un campo d'addestramento. Senza tralasciare il lavoro di squadra indispensabile per portare a termine il percorso e finire l'esercitazione.

"Un medico o un infermiere che ha frequentato il corso e superato il test finale - spiega all'Adnkronos Salute Fiorenzo Fracasso, direttore del corso e medico anestesista della Marina - è pronto per un contesto operativo. Puntiamo ad unire l'abilita medica nel trattamento d'emergenza con la capacità di muoversi in ambiente militare".

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