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Estate generosa per funghi ma preoccupano intossicazioni, già 180 Sos e 1 morto ai Cav di Pavia e Milano

13 agosto 2014 | 17.03
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Estate generosa per funghi ma preoccupano intossicazioni, già 180 Sos e 1 morto ai Cav di Pavia e Milano

Estate nera per chi sogna il sole, agosto d'oro per chi cerca funghi. Il meteo pazzo della stagione in corso, con il luglio più piovoso da oltre un secolo, ha un rovescio della medaglia particolarmente 'ghiotto' per chi ama battere boschi armato di cestino e coltello. Rimasti quasi a bocca asciutta lo scorso anno, uno dei più poveri a detta di chi la montagna la vive e la conosce, i raccoglitori di tutta Italia si stanno godendo il loro riscatto. E mentre la Coldiretti prevede un bilancio finale di 30 mila tonnellate, i tossicologi iniziano a fare un'altra conta: quella degli avvelenamenti.

Secondo i dati raccolti dall'Adnkronos Salute contattando i Centri antiveleni dell'ospedale Niguarda di Milano e dell'Irccs Fondazione Maugeri di Pavia, strutture di riferimento di livello nazionale, in appena un mese e mezzo il dato sfiora i 180 'Sos'. Con una vittima già registrata dal Cav pavese, un uomo morto per un'epatite da amanita.

Fra luglio e agosto gli esperti del Cav di Pavia riferiscono 80 intossicazioni diagnosticate, mentre il Cav di Niguarda ha ricevuto 98 richieste di consulenza. Ma tenendo conto che in molti casi le telefonate riguardano possibili avvelenamenti di gruppo, perché in genere la pietanza cucinata si consuma in famiglia o tra amici, il numero totale dei pazienti intossicati è sicuramente più alto, tengono a precisare gli specialisti dell'ospedale milanese. Soltanto in agosto, a 22 richieste di consulenza corrispondevano 55 pazienti intossicati. Più del doppio.

In particolare, il Cav pavese ha seguito 3 avvelenamenti accertati da amanita, famiglia di funghi tra i più insidiosi per gli effetti che il composto alfa-amanitina produce soprattutto sul fegato, con scompensi potenzialmente mortali. E delle 3 intossicazioni da amanita, una è finita con il decesso del paziente. Per ora il Cav di Niguarda segnala invece un solo caso di intossicazione da amanita, un paziente pugliese che si è ripreso bene. Ma la stagione dei funghi è nel suo momento migliore. E se per i raccoglitori "il bello deve ancora venire", per i tossicologi potrebbe profilarsi un fine estate di super-lavoro.

Per evitare di pagare a caro prezzo il piacere di un piatto gustoso offerto da madre natura, gli esperti ricordano che "è necessario astenersi dal consumo di funghi raccolti se non si è assolutamente certi della loro commestibilità. Presso la propria Asl di riferimento è attivo il servizio di Ispettorato micologico, dove è possibile sottoporre i funghi raccolti al riconoscimento da parte di esperti micologi in modo assolutamente gratuito. All'esame di commestibilità deve essere sottoposto l'intero quantitativo raccolto e non solo un campione".

Gli specialisti raccomandano inoltre di "non consumare funghi in quantità abbondanti e in pasti ravvicinati, oppure crudi o non adeguatamente cotti. In particolare, si ricorda che i funghi appartenenti alla specie Armillaria mellea (noti come chiodini) devono essere sottoposti a prebollitura di circa 30 minuti senza coperchio, avendo cura di buttare l'acqua di cottura e sciacquare i funghi prima di cucinarli a proprio gradimento".

E ancora. Dovrebbero fare particolare attenzione ai funghi gli anziani, e astenersi dal consumo "i bambini piccoli e le donne in stato di gravidanza o allattamento": le tossine passano infatti la barriera placentare e possono confluire nel latte di mamma, mettendo così in pericolo anche il futuro bebè o il neonato.

"Se dopo l'ingestione di funghi compaiono sintomi quali nausea, vomito e diarrea, bisogna recarsi immediatamente presso il più vicino pronto soccorso portando con sé eventuali avanzi di funghi, anche cucinati". E attenzione ai rimedi fai-da-te: "Tentare di contrastare a casa i sintomi con farmaci antidiarroici o antiemetici è controindicato e può ritardare l'inizio delle terapie indicate".

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