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Ricerca: archeologia in ospedale, in mostra a Lucca reperti antichi

22 novembre 2014 | 15.36
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Inaugurato un percorso museale dalla storia molto particolare, che consente di ripercorrere tremila anni di storia della Piana di Lucca, il tutto nella hall del nuovo 'San Luca'

Inaugurazione della mostra
Inaugurazione della mostra

L'archeologia arriva in ospedale a Lucca. E' stato inaugurato oggi un percorso museale dalla storia molto particolare, che consente di ripercorrere tremila anni di storia della Piana di Lucca, il tutto nella hall del nuovo ospedale 'San Luca'. Esposti nelle teche, materiali di grande valore storico ed archeologico con un itinerario che parte dall'8° secolo a.C. E che deve la sua scoperta proprio agli scavi preliminari per la realizzazione del San Luca. I lavori hanno infatti permesso di ritrovare materiali preziosi, che testimoniano la storia locale dall'antichità ad oggi.

Queste importanti testimonianze del passato che permettono di dipanare nei locali del nuovo ospedale, attivo dal 18 maggio scorso, un suggestivo percorso espositivo, che costituisce una forte memoria delle vicende del territorio, del rapporto fra ambiente e insediamento, della vita quotidiana e della cultura di chi vi risiedeva. "Gli scavi archeologici che hanno accompagnato la costruzione dell’ospedale - evidenzia il direttore generale dell’Azienda USL 2 Lucca Joseph Polimeni - erano già stati raccontati nell’apprezzata mostra Emersioni, allestita nel mese di novembre del 2011 nella Casermetta del Museo Nazionale di Villa Guinigi a Lucca. Il progetto di musealizzazione viene adesso completato e presentato alla cittadinanza. Questo percorso rappresenta un esempio virtuoso di come l’impegno condiviso di più soggetti, pubblici e privati, si possa trasformare in una duratura acquisizione per la cultura".

Dal canto suo Giulio Ciampoltrini della Soprintendenza Archeologica della Toscana, oltre a curare l’esposizione nell’atrio del San Luca, ha realizzato insieme ai suoi collaboratori una pubblicazione che descrive i rapidi mutamenti che caratterizzano l’area di Arancio-San Filippo attraverso 10 storie di grande fascino e suggestione: "Le ricerche - spiega Ciampoltrini - sono partite da lontano, con gli accordi di programma fra Regione Toscana e Ministero per i Beni Culturali per la costruzione dei quattro nuovi poli ospedalieri della Toscana settentrionale, nel 2005, e con l’applicazione sperimentale di una forma di ‘archeologia di tutela'".

"La storia che hanno raccontato anni di scavo, dal 2009 al 2012, nel cantiere dell’ospedale San Luca e poi nei depositi e nei laboratori, è ben sintetizzata dal termine anamorfosi, che in zoologia indica una trasformazione repentina e nella pittura l’effetto ottico che rende leggibili le immagini solo da una particolare angolazione. Sono infatti emerse vicende di mutamenti di paesaggi e di insediamenti, dapprima in un ambiente dominato dai fiumi, poi dalle strade che ne determinano il complesso rapporto con un polo urbano così vicino. A dimostrazione che la realtà è più screziata di quanto possa immaginare la fantasia dell’archeologo, gli scavi e alcune fotografie satellitari hanno rivelato un complesso intreccio di stratificazioni e di strutture sepolto sotto il paesaggio di Arancio-San Filippo - sottolinea l'esperto - e l’esame minuzioso dei reperti, da parte degli studiosi della Cooperativa Archeologia, ha permesso di disegnare una mappa straordinariamente più affascinante ed inquietante di quella che le valutazioni formulate sulla scorta dei dati inizialmente acquisiti potevano far immaginare".

Sono stati evidenziati un sepolcreto dell’VIII secolo a.C., un insediamento arcaico del 600-550 a.C., un abitato del III secolo a.C., una mansio d’età romana, un lacus vinarius ancora d’età romana, altre forme di insediamento della tarda antichità, un edificio medievale nel paesaggio della ‘Casa degli Aranci’, ceramiche contadine risalenti a fine ottocento-inizio novecento e una discarica del malato degli anni 1920-30.

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