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Caso Yara, per il genetista "nessuna anomalia Dna cellulare identifica Ignoto1"

27 gennaio 2015 | 19.53
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Giuseppe Novelli, rettore dell'Università di Tor Vergata: "Il Dna nucleare è l'unico che permette di identificare con certezza un soggetto: è come le impronte digitali"

Caso Yara, per il genetista

Sempre più spesso la genetica è cruciale nelle indagini. E ora il 'caso Yara' sembra appeso a presunte anomalie relative alle tracce di Dna rilevate sugli slip della 13enne. "In realtà non ci sono anomalie: il Dna nucleare è l'unico che permette di identificare con certezza un soggetto: è come le impronte digitali, ed è quello che è servito a identificare Ignoto 1. Non ci sono dubbi sulla presenza di queste tracce e sulla corrispondenza" con Bossetti. "Il fatto che il Dna mitocondriale rilevato appartenga in gran parte alla vittima, poi, non inficia il dato precedente: il corpo è stato trovato a distanza di mesi, e il Dna mitocondriale si può degradare. Dunque possono essere rimaste più tracce di quello della vittima e non del suo assassino". A spiegarlo all'Adnkronos Salute è il genetista Giuseppe Novelli, rettore dell'Università di Tor Vergata.

Proprio il Laboratorio di Tor Vergata ha eseguito il calcolo biostatistico sul profilo nucleare per ricostruire i rapporti di parentela messi in luce dalle indagini. Senza eseguire analisi sul Dna. Secondo Novelli "il punto non sta tanto in quel che si è trovato, ma nell'interpretazione. Che il Dna mitocondriale trovato, quello presente in piccoli organuli che sono in realtà le centrali energetiche delle cellule, sia così poco e che appartenga alla vittima non deve stupire - aggiunge il genetista - Le tracce si possono degradare a causa delle intemperie. E il caso può aver portato alla degradazione di gran parte di questo materiale. Il Dna mitocondriale viene evidenziato da analisi complesse e macchinari moderni - sottolinea l'esperto - ma non viene usato più a scopo identificativo. E' utile invece per condurre ulteriori analisi: viene trasmesso per via materna, e dunque consente di risalire ad alcuni rapporti di parentela, ma non è determinante per identificare un soggetto sconosciuto. In altre parole - conclude - se non si fosse rilevato Dna nucleare, sarebbe stato impossibile identificare Ignoto 1. Ma questo è presente e l'analisi ha portato ai risultati che conosciamo".

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