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Sesso: giovanissimi stregati da chat e siti porno, autoerotismo e calo desiderio

10 aprile 2015 | 19.00
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Ad analizzare gli effetti 'velenosi' del sesso virtuale sui giovani italiani di 18-20 anni sono i ricercatori di Padova. Il 78% frequenta abitualmente questi spazi online

Sesso: giovanissimi stregati da chat e siti porno, autoerotismo e calo desiderio

Il sesso dei giovani nativi digitali è sempre più multimediale. Tra chat, siti porno e immagini erotiche scambiate via tablet o cellulari, il rischio è che "la frequentazione abituale di questi spazi web allontani dal rapporto reale con altre persone, e induca precocità nell'orgasmo, autoerotismo spinto e calo del desiderio". Ad analizzare gli effetti 'velenosi' del sesso virtuale sui giovani italiani di 18-20 anni è Carlo Foresta della Uoc Servizio per la patologia della riproduzione umana dell’Azienda Università-Ospedale di Padova, che ha svolto uno studio su 893 studenti delle scuole superiori di Padova e provincia.

I risultati, recentemente pubblicati sull'International Journal of Adolescent Medicin Health, sono stati descritti in un incontro per illustrare un progetto di prevenzione andrologica che coinvolgerà 30 mila studenti universitari maschi per tre anni. Secondo la ricerca "il 78% dei giovani è un fruitore abituale di siti porno, anche se l’abitudine al collegamento web - precisa Foresta all'Adnkronos Salute - varia da qualche volta al mese (29%) a più volte a settimana (63%), ogni giorno o più volte al giorno (8%), con una permanenza nei siti in media di 20-30 minuti". I giovani intervistati dichiarano che la frequentazione di questi siti diventa spesso un'abitudine, e il 10% considera questa abitudine come una dipendenza.

E se il sesso si cerca ossessivamente via web, c'è un'influenza nella vita reale. I comportamenti sessuali dei giovani che frequentano i siti pornografici per più volte alla settimana, infatti, risultano "compromessi" nel 25% dei casi. Le patologie della sessualità che emergono con maggiore frequenza nei più accaniti frequentatori dei siti erotici sono: un'importante riduzione del desiderio sessuale (16%), un aumento dell'eiaculazione precoce (4%), fino a disturbi della eiaculazione (4%).

Certo, in rete non c'è il problema dell'interazione, della conquista e del rischio di un rifiuto. "La riduzione dell’interesse per la sessualità reale - sottolinea Foresta - emerge anche dal comportamento masturbatorio degli intervistati". L’autoerotismo è fortemente esercitato dai ragazzi che frequentano i siti pornografici più volte a settimana. E non sono pochi i giovanissimi che si rendono conto di avere un problema. A parlare di dipendenza dalla sessualità multimediale è l’8% dei più accaniti frequentatori. Un fenomeno caratterizzato, "oltre che dalla ricerca incoercibile di questi siti, anche dalla completa incapacità di cercare e a sviluppare rapporti sessuali reali con altre persone".

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