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Condizionatori 'maschilisti' al lavoro: tarati sul metabolismo di lui. E lei batte i denti

04 agosto 2015 | 12.53
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Condizionatori 'maschilisti' al lavoro: tarati sul metabolismo di lui. E lei batte i denti

Uffici 'sessisti' costringono le donne a rabbrividire per il freddo, a causa di sistemi di aria condizionata tarati sulla temperatura corporea e il metabolismo maschili. Condizionatori maschilisti, dunque, rivela uno studio dell'Università di Maastricht in Olanda, pubblicato su Nature Climate Change.

La maggior parte dei sistemi di climatizzazione nei posti di lavoro è impostata basandosi sul consumo energetico a riposo di un quarantenne, che è il 30% più veloce di quello femminile. Così se gli uomini stanno freschi, e bene, in ufficio, le colleghe avrebbero bisogno che la temperatura si alzasse di 4 gradi per non sentire freddo. E per scaldarsi indossano cardigan e pashmine in piena estate. Per lei, secondo i risultati, l'ideale sono 24,5 gradi, per lui 22 gradi.

"La valutazione della temperatura di un edificio è basata, sin dalle prime ricerche negli anni '60, su parametri medi maschili - afferma l'autore principale dello studio, Boris Kingma - Vogliamo invece sottolineare le differenze fra il consumo energetico a riposo di lui e di lei e suggerire che è importante considerarle quando si definiscono gli standard di climatizzazione interna". Una questione definita 'sessista', da una giornalista, in una rubrica sul Washington Post questa delle differenze di genere e dell'aria condizionata, che tante discussioni e malumori causa in tanti palazzi in queste calde giornate lavorative. Non è solo una questione di vestirsi più leggere e meno coperte dei maschi o di fare i capricci: lo studio olandese sostiene che le donne davvero soffrono con le temperature giuste per lui. Basterebbe alzarle di 2-3 gradi per non farle più rabbrividire.

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