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Incubo pidocchi per 1 milione e mezzo di bambini, ecco come batterli

29 settembre 2015 | 11.04
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Incubo pidocchi per 1 milione e mezzo di bambini, ecco come batterli

Emergenza pidocchi, ma anche come distinguere la vera influenza da un 'virus cugino', cosa fare quando il bebè arriva all'appuntamento delle vaccinazioni o inizia all'improvviso a fare la pipì a letto. Per rispondere ai dubbi e alle domande di mamme e papà italiani, Adnkronos Salute propone una nuova rubrica web: 'Sos pediatra'. A chiarire le idee ai genitori è Italo Farnetani, noto pediatra di Milano, autore di numerosi libri sulla salute nell'infanzia, che ogni mese affronterà un tema spinoso. Nel primo numero, l'esperto suggerisce le strategie per battere piccolissimi ma tenaci parassiti, che insidiano le chiome dei bambini: i pidocchi. "Per ora, ovviamente, non ci sono ancora in massa, ma da metà ottobre e poi nel corso dell'anno si arriverà a un milione e mezzo di alunni colpiti. Ecco perché è il caso di iniziare subito il controllo 'del sabato'".

Cosa fare dunque contro i pidocchi? "Niente panico: i prodotti efficaci ci sono, funzionano e la procedura è relativamente rapida. Nonostante gli allarmi, poi, non ci sono super-pidocchi resistenti (VIDEO): se non si riesce a vincere un'infestazione la 'colpa' è del fatto che in classe qualcuno trascura il problema, così gli insetti continuano a propagarsi. Secondo me il ritorno puntuale di questi parassiti è dovuto quindi in parte alla mancanza di controlli, in parte anche alla crisi. Basta un bimbo che non fa il trattamento per infettare in poco tempo tutta una classe. Ormai abbiamo una vasta scelta di spray, oli e shampoo ad hoc, efficaci e non troppo aggressivi per la cute e i capelli dei piccoli, che sono però anche piuttosto costosi. Così capita che i genitori rinviino il trattamento, o ricorrano a più economici metodi della nonna e al fai da te. Per non parlare di mamme e papà 'distratti', che dimenticano di fare controlli regolari della testa del bambino".

"In aiuto dei genitori può arrivare la tecnologia: ormai in molte classi i genitori si riuniscono in chat, cosa che facilita le segnalazioni e il trattamento 'di massa'. Il problema è che ormai i casi si registrano fin dal ritorno a scuola, sia alla materna che alle elementari e alle medie. E questi parassiti ormai si 'affacciano' in qualche caso persino nelle classi di liceo". I controlli 'latitano'. "Studi ci dicono che il 2-10% dei bimbi non viene mai visto dal pediatra durante l'anno, possiamo solo immaginare quanti sono quelli che non subiscono verifiche regolari anti-pidocchi". Nel mirino anche un'errata routine casalinga. "E' sbagliato lavare i capelli al bambino una volta a settimana. Basterebbe farlo due volte e controllare in queste occasioni l'eventuale presenza di lendini o pidocchi, per intercettare l'infestazione agli inizi".

Come distinguere fra lendini (le uova del pidocchio) e forfora, che a volte colpisce anche i più piccoli? "Le lendini in genere si trovano ben attaccate al capello, a qualche centimetro dal cuoio capelluto, mentre la forfora è sulla cute, ma essendo leggera può spostarsi sui capelli. Basta allora fare il test del soffio: se soffiando sul corpo estraneo questo si stacca e vola via, è forfora. Altrimenti è bene armarsi di pazienza, sfilarlo, eliminarlo e mettersi all'opera per un controllo generale".

E il tradizionale taglio drastico di capelli? "Non serve affatto: basta seguire scrupolosamente le indicazioni del pediatra o quelle illustrate sulle etichette dei prodotti". Un'altra fantasia riguarda i criteri con cui il pidocchio passa da una testa all'altra: "Prendere i pidocchi non è affatto questione di scarsa igiene o di basso livello sociale, ma soltanto sfortuna. Basta essere nel posto sbagliato al momento sbagliato, e anche la chioma del più pulito non sfuggirà all'attacco". Le lendini, una volta annidatesi sul capello, si schiudono dopo otto giorni. E prediligono l'area della nuca e quella intorno alle orecchie. "Piccole, biancastre ed ovoidali, si collocano preferibilmente a un centimetro dalla cute e non volano via come invece fanno le scaglie di forfora. Ecco perché basterebbe un controllo attento una volta a settimana ogni sabato per intercettare le lendini prima che si schiudano".

"Da metà ottobre a fine marzo è il periodo 'peggiore'. Infine è inutile far saltare la scuola a un bimbo colpito dai pidocchi, una volta fatto il trattamento. L'unica raccomandazione è quella di ripeterlo a distanza di 8-10 giorni, per intercettare anche i parassiti nati dalle uova sfuggite alla prima disinfestazione". Con l'arrivo dei primi freddi, occhio anche al cappello. "Meglio non appenderlo, a scuola, vicino a quello dei compagni, perché i parassiti possono 'invaderli'. In caso di infestazione, gli abiti vanno lavati a 90 gradi o a secco. E così anche le lenzuola".

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