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Salute: scuole 'palestre' di dieta sana con progetto Iss-ministero

19 dicembre 2015 | 15.42
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Il 30-40% dei bimbi italiani è sovrappeso o obeso
Il 30-40% dei bimbi italiani è sovrappeso o obeso

Trasformare le scuole in 'palestre' di buona alimentazione, allenando i più piccoli alla conoscenza teorica e pratica dei piatti giusti da mettere in tavola per correggere gli errori più diffusi nelle cucine delle case italiane. A cominciare dal progressivo abbandono della dieta mediterranea. I bambini diventano 'ambasciatori' di benessere in famiglia con il progetto 'Sperimentare Salute', elaborato dall'Istituto superiore di sanità utilizzando la piattaforma 'MaestraNatura', programma sperimentale di scienze che esplora il mondo attraverso il cibo. E grazie a un accordo di convenzione tra Iss e ministero della Salute, da ottobre 75 classi di elementari e medie sono diventate laboratori di dieta sana, con protagonisti alunni e insegnanti e l'aiuto dei genitori. L'obiettivo è definire specifici protocolli di educazione alimentare a scuola, da poter estendere su larga scala.

L'intesa, siglata nell'ambito delle attività post-Expo fra Iss e Direzione generale per l'igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del ministero della Salute, coinvolge concretamente 25 classi quarte della scuola primaria, 25 quinte e 25 classi seconde o terze di scuola secondaria di primo grado. La sperimentazione durerà circa 2 anni e sarà a tutti gli effetti "un progetto di ricerca - spiega all'AdnKronos Salute Roberta Masella dell'Iss, responsabile del progetto Sperimentare Salute - che come tutti mira a standardizzare una metodologia e a valutarne il risultato".

"Si tratta di un programma innovativo di educazione alimentare che, grazie all'aiuto fondamentale degli insegnanti - precisa la ricercatrice - si propone di creare nei bambini, e di conseguenza nelle famiglie la cui cooperazione è assolutamente indispensabile, una maggiore consapevolezza rispetto a tutto quello che riguarda il cibo, l'alimentazione e il saper mangiare. Il percorso completo del progetto Iss dura 8 anni, mentre l'accordo di convenzione con il ministero si svilupperà nell'arco di 24-27 mesi. Ovviamente il nostro scopo è offrire nuovi strumenti di educazione alimentare e prevenzione". Quella che comincia dalla tavola.

Lezioni teoriche accompagnate da tanti esperimenti pratici e molta cucina, anche con laboratori a casa in cui i bambini diventano 'chef' per inventare ricette creative sulla base degli insegnamenti ricevuti. "Il modulo finale del progetto - sottolinea infatti Masella - prevede un 'business game' attraverso il quale gli alunni sono chiamati a organizzare in gruppo un menu settimanale da proporre alle mense scolastiche, tenendo conto degli equilibri dietetici, della stagionalità dei prodotti, dei gusti dei loro compagni e del budget disponibile". Dai banchi di scuola alla cucina di casa, per arrivare 'al vassoio': "In alcune scuole primarie - dice la ricercatrice - è stato anche possibile servire a mensa i menu ideati dai ragazzini più grandi coinvolti nel progetto".

La novità sta nel metodo, che "usa la piattaforma web MaestraNatura alla quale abbiamo collaborato", evidenzia l'esperta dell'Iss. Fra le altre cose, questo programma "permette ai docenti di creare online una sorta di 'classe virtuale': possono assegnare compiti, valutarli, veicolare questionari e molto altro ancora".

Strumento e progetto hanno riscosso il gradimento dei professori, assicura Masella: "In genere vedono favorevolmente questa iniziativa. Perché non è un'aggiunta rispetto al programma scolastico, bensì si inserisce perfettamente in tematiche già trattate - dalla scienza, alla matematica e alla cultura - mettendo però a disposizione uno strumento nuovo e una guida".

Guardando agli stili di vita degli italiani del futuro, "emerge un quadro abbastanza preoccupante di errori alimentari, sovrappeso e obesità", avverte la ricercatrice dell'Iss: il problema dei chili di troppo, "secondo i dati del programma 'Okkio alla salute', riguarda il 30-40% degli under 14, pur con grandi differenze regionali che vedono le punte più alte al Sud".

"A farci temere è il fatto che queste problematiche iniziano molto presto", prosegue Masella osservando che "l'Organizzazione mondiale della sanità considera l'alimentazione uno dei 4 principali fattori dai quali dipendono lo stato di salute e il rischio di malattie cardiovascolari, ipertensione, diabete". Tradizionalmente patologie dei grandi, che ora mostrano invece 'spie' allarmanti anche nei piccoli.

Saltare la colazione ed esagerare con proteine, grassi e carboidrati sono fra "gli sbagli più comuni dei bambini, come pure degli adulti. Tornare alla vera dieta mediterranea ricca di fibre, cereali integrali, legumi, frutta e verdura" è l'invito dell'esperta. "E le scuole, con l'allenza delle famiglie - conclude - sono il posto migliore dove fare educazione alimentare".

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