"Non c'è nessuna relazione tra tumori e le attività di estrazione di petrolio in Val d'Agri: i dati dei registri tumori parlano chiaro. Quando parliamo di cancro ci riferiamo a 200 diverse malattie diverse, che hanno cause differenti, multiple e si sviluppano in molti anni. I dati ci dicono che l'incidenza in Basilicata è nella media nazionale. Per alcune malattie oncologiche anche sotto la media". Lo ha detto all'Adnkronos Salute l'oncologo Umberto Tirelli, dell'Istituto nazionale tumori Cro di Aviano sottolineando che "in Italia il vero virus è l'ignoranza scientifica, che a volte colpisce anche i medici".
L'oncologo spiega che "il nesso di causalità ambientale è una questione complessa. E su una popolazione piccola come quella della Basilicata, che conta 500 mila abitanti, i numeri non sono certo sufficienti a lanciare un allarme. In ogni caso se sulle 200 malattie oncologiche se ne isolano quattro in cui c'è un leggero aumento si fa un'operazione scorretta, considerando che le altre 196 le evidenze ci dicono il contrario".
Tirelli ricorda che anche in altre occasioni in Italia "sono state fatte queste semplificazioni, come nel caso dell'uranio impoverito. Anche in quella occasione, i dati scientifici indicavano chiaramente che non c'era relazione tra le malattie di alcuni soldati e l'uranio. Eppure ancora qualcuno continua a dire il contrario". Purtroppo, dice l'oncologo, "sull'ambiente c'è troppa politicizzazione. Abbiamo avuto visto tante 'bufale' su questo tema. Ed è facile che gli allarmismi attecchiscano perché il livello di cultura scientifica è molto basso. Ci vorrebbe un vaccino 'culturale' per evitare la distorsione delle evidenze scientifiche", conclude.