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'Epidemia' di occhi rossi a primavera, 10 tappe per capire cosa fare

19 aprile 2016 | 15.30
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'Epidemia' di occhi rossi a primavera, 10 tappe per capire cosa fare

Pollini, vento, corpi estranei, ma anche cloro o infezioni scatenate da virus e batteri: in primavera molti bimbi sono vittima di dolore, prurito e 'occhi rossi'. A sottolinearlo all'Adnkronos Salute è il pediatra di Milano Italo Farnetani, che avverte: "Non si deve applicare nessun collirio o pomata sull'occhio senza che il bambino prima sia stato visitato dal medico. Infatti, se fosse presente una lesione o una infiammazione 'profonda', si potrebbero creare gravi danni".

PER CAPIRE IL PROBLEMA Quando un bambino ha gli occhi arrossati, l'ipotesi più probabile è che si tratti di congiuntivite, che può essere provocata dai batteri, dai virus, da un'allergia, ma anche da sostanze chimiche come il cloro della piscina, o da cause fisiche come i raggi solari. Ecco perché il pediatra ha ideato un percorso in 10 tappe, su misura per i genitori. "Lungo il percorso si troveranno le risposte ai vari quesiti. Prima di iniziare si devono osservare gli occhi del bambino. La posizione migliore è metterlo di fronte a una sorgente di luce, per esempio una finestra o una luce artificiale e i genitori si metteranno di fronte al figlio con le spalle voltate verso la sorgente luminosa". Per aiutarti ad osservare correttamente gli occhi di tuo figlio, indichiamo in anticipo le domande chiave: Il bambino ha una lacrimazione abbondante? Il bambino dice che gli dà noia la luce? Il bambino non riesce a tenere aperto l'occhio? Il bambino ha gli occhi sporchi, perché ai bordi c'è una secrezione giallastra, talvolta così abbondante che li rende appiccicati? Il bambino dice che ha prurito agli occhi e/o guardandolo si nota che ha le palpebre un po' gonfie?

PRIMA TAPPA: LACRIME Possibilità A: Il bambino ha una lacrimazione abbondante. B: gli occhi hanno una lacrimazione normale. Risposta A: spesso il primo segno della congiuntivite, cioè l'infezione superficiale dell'occhio, "è proprio l'aumento della quantità di lacrime, infatti l'occhio cerca di difendersi lavando la propria superficie con le lacrime per allontanare le sostanze potenzialmente dannose. Il risultato è una produzione di lacrime superiore al normale: il canale che le dovrebbe raccogliere e convogliare nel naso non ce la fa, un po' come avviene quando piove, gli scarichi delle strade sono insufficienti e si determinano gli allagamenti. Le lacrime che non vengono convogliate verso il naso, usciranno fuori e così si vedono gli occhi umidi o, soprattutto nel bambino molto piccolo, che escono dall'occhio. Un'abbondante lacrimazione, perciò, è il primo segno dell'infiammazione dell'occhio e può essere il primo sintomo della congiuntivite".

Che cosa fare? Per asciugare gli occhi va bene anche un fazzoletto pulito, ma meglio usare un batuffolo di cotone fatto bollire per 5-10 minuti (e raffreddato) nell'acqua del rubinetto. Esistono in commercio anche garze detergenti monouso. In caso di occhi 'appiccicosi', raffreddore o febbre, "continua il percorso e vai alla seconda tappa". Risposta B: continua il percorso e vai alla seconda tappa.

SECONDA TAPPA: LA LUCE DA' NOIA Possibilità A: il bambino dice che gli dà noia la luce. B: la luce non gli dà noia. Risposta A: molte forme di congiuntivite, o anche di semplice irritazione agli occhi iniziano con un fenomeno che scientificamente si definisce fotofobia, per cui al bambino dà noia la luce e tende a stringere gli occhi o cerca di allontanarsi dalle sorgenti luminose. Che cosa fare: "Continua il percorso, però prima osserva bene che il bambino non abbia altri disturbi, principalmente controlla se la parte bianca dell'occhio si è un po' arrossata o intravedi la forma dei vasi sanguigni dell'occhio, oppure il bordo delle palpebre ha qualche piccola traccia gialla o il bimbo ha febbre". Risposta B: continua il percorso e vai alla terza tappa.

TERZA TAPPA: OCCHIO APERTO O CHIUSO Possibilità A: il bambino non riesce a tenere aperto l'occhio. B: tiene aperto l'occhio senza difficoltà. Risposta A: se ti accorgi che tuo figlio, pur non avendo sonno, non riesce a tenere gli occhi aperti e tende invece a tenere le palpebre abbassate, fallo visitare subito dall'oculista, oppure portalo al Pronto soccorso dell'ospedale, perché potrebbe avere una lesione oculare. Risposta B: continua il percorso e vai alla quarta tappa.

QUARTA TAPPA: OCCHI SPORCHI Possibilità A: il bambino ha gli occhi sporchi, perché ai bordi c'è una secrezione giallastra, talvolta così abbondante che li rende appiccicati. B: gli occhi sono puliti. Risposta A: in questo caso il bordo delle palpebre può contenere anche solo qualche 'pallino' giallo, mentre la parte bianca dell'occhio può non essere arrossata, cioè avere un aspetto normale. Quella secrezione giallastra è prodotta dai batteri e questo è il segno inconfondibile che si tratta di una congiuntivite infettiva batterica. All'inizio il problema è su un solo occhio, ma in 1 o 2 giorni si ammala anche l'altro. "Si tratta di una infezione molto contagiosa ed è per questo che si diffonde con facilità, per esempio fra i bambini che frequentano l'asilo. La congiuntivite si trasmette attraverso le mani, perciò bisogna lavarle ogni volta che si tocca il bambino. Attenzione anche ai fazzoletti da naso. Infine è bene che tuo figlio abbia degli asciugamani solo per lui", dice il pediatra. Che cosa fare: anche nel bambino molto piccolo per asciugare gli occhi naturalmente va bene anche un fazzoletto pulito. Se fosse necessario pulire l'occhio, usa un batuffolo di cotone fatto bollire per 5-10 minuti (e raffreddato) nell'acqua del rubinetto (non è necessario aggiungere sale, né camomilla). "Se sospetti che tuo figlio abbia la congiuntivite batterica, fallo visitare dal medico, ma non applicare nessun prodotto di tua iniziativa. In genere si prescrivono colliri antibiotici e basta una sola applicazione perché il bambino non sia più contagiante e possa tornare a scuola". Normalmente si preferisce usare i colliri anziché le pomate che andranno riservate solo a quei bambini che non sopportano le gocce sugli occhi perché dicono che 'bruciano'. Se c'è anche il raffreddore: andare alla decima tappa. Se il bambino ha meno di 6 mesi e presenta spesso la congiuntivite, bisogna portarlo dal pediatra. Risposta B: continua il percorso e vai alla quinta tappa.

QUINTA TAPPA: FEBBRE, TOSSE O MAL DI GOLA Possibilità A: il bambino ha febbre e/o tosse e/o mal di gola. B: il bambino non ha febbre né tosse né mal di gola. Risposta A: se tuo figlio ha gli occhi arrossati e uno o più dei tre sintomi indicati, questi sono provocati dai virus, perciò non è necessario che prenda gli antibiotici. In particolare, da giugno a settembre la febbre associata alla congiuntivite potrebbe indicare che si tratta di febbre faringocongiuntivale, una infezione dovuta ai virus da cui si viene infettati attraverso l'acqua delle piscine: in genere all'inizio si arrossa un solo occhio e, successivamente, anche l'altro. Il bambino dovrà stare a casa fino a che avrà gli occhi rossi e una lacrimazione abbondante Risposta B: continua il percorso e vai alla sesta tappa.

SESTA TAPPA: PISCINA Possibilità A: il bambino è stato in piscina negli ultimi 3 giorni. B: il bambino non è stato in piscina negli ultimi 3 giorni. Risposta A: il cloro e gli altri disinfettanti usati nelle piscine possono irritare gli occhi, facendoli divenire rossi. Che cosa fare: in genere in 2 o 3 giorni, se gli occhi non vengono a contatto ancora con l'acqua della piscina, l'arrossamento scompare. Per accelerare la guarigione si possono lavare gli occhi con acqua bollita per 5-10 minuti e fatta raffreddare. Risposta B: continua il percorso e vai alla settima tappa.

SETTIMA TAPPA: LUCE INTENSA Possibilità A: nei due giorni precedenti il bambino è stato al mare, al sole o sulla neve. B: nei due giorni precedenti il bambino non è stato né al mare, né al sole, né sulla neve. Risposta A: il problema potrebbe essere provocato dai raggi ultravioletti contenuti nella luce solare. Gli occhi sono ambedue irritati, se lo è uno solo non si tratta di congiuntivite da luce solare. Che cosa fare: non si deve fare nessuna cura, basterà tenere lontano il bambino dalla luce intensa e gli occhi progressivamente riacquisiranno l'aspetto normale: se ciò non avviene entro 48 ore si deve consultare il medico. Risposta B: continua il percorso e vai all'ottava tappa.

OTTAVA TAPPA: PRURITO E OCCHI GONFI Possibilità A: il bambino dice che ha prurito agli occhi e/o guardandolo si nota che ha le palpebre un po' gonfie. B: il bambino non ha prurito agli occhi né palpebre gonfie. Risposta A: potrebbe essere congiuntivite allergica e, se è provocata dai pollini delle piante, si presenta soprattutto da febbraio a giugno, mentre se è provocata dalla polvere di casa o da elementi del pelo degli animali, sarà presente tutto l'anno. "In caso di congiuntivite allergica tuo figlio avrà gli occhi, oltre che arrossati, anche con prurito e un'abbondante lacrimazione, mentre le palpebre sono gonfie e gli dà noia la luce". In genere c'è anche il raffreddore. Perciò, se non ha il raffreddore, vai direttamente all'arrivo, altrimenti vai alla nona tappa. Risposta B: se non ha il raffreddore, vai direttamente all'arrivo, altrimenti continua il percorso e vai alla nona tappa.

NONA TAPPA: RAFFREDDORE CON MUCO CHIARO. Possibilità A: il bambino ha il raffreddore e il muco nasale è simile all'acqua, liquido, limpido e trasparente. B: tutti gli altri casi. Risposta A: quasi sempre la congiuntivite allergica si associa al raffreddore, perciò, guardando il naso, si ha la conferma della causa degli occhi rossi. Il raffreddore allergico si riconosce perché la secrezione dal naso è abbondante, ma è simile all'acqua (quando è di origine infettiva il muco è denso e talvolta con tracce verdastre: vedi la tappa successiva). Il bambino fa molti starnuti (anche fino a trenta) ravvicinati. Un'altra caratteristica è che tende a strofinarsi il naso con il palmo della mano, anziché con la punta delle dita. Tutti questi elementi indicano che si tratta di raffreddore allergico: i disturbi agli occhi potrebbero essere dovuti a congiuntivite allergica se il bambino ha più di un anno. Risposta B: continua il percorso e vai all'ultima tappa.

DECIMA TAPPA: RAFFREDDORE CON MUCO DENSO Possibilità A: il muco del naso è denso, talvolta con striature gialle o verdastre. B: in tutti gli altri casi. Risposta A: se il bambino ha una secrezione nasale, con un muco denso e starnuti, sembra che si tratti del comune raffreddore. La conferma si ha se nel muco ci sono tracce giallognole o verdastre. In questo caso la congiuntivite, cioè gli occhi arrossati, è una conseguenza del raffreddore. Che cosa fare: "Per prima cosa devi cercare di tenere libere dal muco il più possibile le narici. Per il bambino piccolo si deve usare la soluzione salina che si acquista in farmacia e 'lavare' le narici usando una siringa senza ago. In caso di insuccesso, chiedi al tuo medico il nome di gocce o spray nasali decongestionanti. Se l'occhio è appiccicato, per pulirlo segui le indicazioni che abbiamo riportato nella quarta tappa". Risposta B: vai all'arrivo.

ARRIVO Le dieci possibilità che hai incontrato durante il percorso sono le situazioni più frequenti che fanno arrossare gli occhi del bambino: se "non hai trovato una risposta convincente per tuo figlio, è probabile che sia sfuggito qualche particolare, oppure che si tratti di una situazione meno frequente. Per questo ti consigliamo di ripetere il questionario e il percorso con maggior attenzione. Ma se dopo il secondo tentativo non è cambiato nulla, devi rivolgerti al tuo medico", conclude Farnetani.

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