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Integratori 'amatissimi' dagli italiani, un mercato da 2,6 miliardi di euro

23 giugno 2016 | 16.38
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Integratori 'amatissimi' dagli italiani, un mercato da 2,6 miliardi di euro

Otto italiani su dieci li ha utilizzati almeno una volta nell'ultimo anno. Sono gli integratori alimentari, che in Italia vantano un mercato che ha superato i 2,6 miliardi di euro, per un totale di 186 milioni di confezioni vendute (dati maggio 2015-aprile 2016). Il 92% del valore di mercato è realizzato nel canale farmacia, dove gli integratori alimentari rappresentano il secondo comparto a valore dopo il farmaco con obbligo di prescrizione. Sono i numeri che descrivono il settore, presentati e discussi oggi a Milano in occasione della XVII Convention di Federsalus, l'Associazione nazionale produttori e distributori prodotti salutistici.

Un'occasione per fare il punto sul ruolo di questi prodotti, il cui utilizzo - secondo uno studio recente - consentirebbe un risparmio totale di 37,7 milioni per il Sistema sanitario nazionale grazie alla riduzione dei giorni di malattia per infezioni respiratorie e il ridotto impiego di terapie antibiotiche.

"La ricerca scientifica - afferma Piergiorgio L. Colombo dell'università degli Studi di Pavia - ha confermato il valore preventivo e terapeutico dei probiotici: gli effetti positivi generati dai carotenoidi, dall'acido folico, dai flavonoidi; le proprietà nutrizionali delle alghe".

E gli italiani sono sempre più informati su questo fronte, evidenzia il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo in una lettera inviata al presidente di Federsalus Marco Fiorani: "La crescente attenzione per la salute e l'adozione di corretti stili di vita e l'importante ruolo di intermediazione con il consumatore finale assunto dai medici e dai farmacisti", sottolineato anche dal presidente di Federfarma Annarosa Racca, per De Filippo "si dovranno sempre di più coniugare con l'elevata qualità con cui operano le aziende, contribuendo a conferire valore e affidabilità al comparto e facendo del nostro Paese un apripista nello sviluppo di un modello virtuoso".

La nutraceutica è ormai parte integrante della pratica clinica in medicina generale (65% dei Mmg) e specialistica (41% degli specialisti). Dalla comunità scientifica emerge tuttavia la necessità di definire specifiche linee guida per la sperimentazione dell'efficacia dei prodotti che tengano presenti le differenze tra indicazioni di tipo nutrizionale e indicazioni sulla salute. La ricerca, spiega Mario Eandi dell'università di Torino, "può e deve contribuire a chiarire quali sono le basi razionali perché una stessa molecola possa avere un ruolo nutrizionale metabolico distinto da un ruolo farmacologico".

In questa direzione Fiorani ricorda gli impegni assunti da Federsalus, "dall'adesione all'Istituto di autodisciplina pubblicitaria volta a favorire una comunicazione commerciale corretta e trasparente, alla promozione delle Good Manufacturing Practices specifiche di settore, fino all'impegno portato avanti a livello internazionale per sostenere il superamento delle contraddizioni della regolamentazione europea. Abbiamo posto le basi per un dialogo costruttivo con le istituzioni, la farmacia, il mondo medico e la ricerca. Per costruire insieme il futuro".

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