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Ecco cos'è il metodo Stamina

26 aprile 2017 | 12.23
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Immagine d'archivio (FOTOGRAMMA) - (FOTOGRAMMA)
Immagine d'archivio (FOTOGRAMMA) - (FOTOGRAMMA)

"Il protocollo prevede l'utilizzo sia di cellule dello stesso paziente (autologhe) che di cellule da donatore (allogeniche). Manca tuttavia l'indicazione di un piano di identificazione, screening e testing di donatori allogenici. Questo esclude, tra l'altro, la verifica del rischio di malattie e agenti trasmissibili (Hiv-1, Hiv-2, Hbv, Hcv, treponema pallidum, Htlv-1, Htlv-2, Cmv, Cid). In assenza di tali controlli, l'impiego di cellule da donatore potrebbe rappresentare un rischio per i pazienti". E' quanto affermava a dicembre 2013 il primo comitato di esperti chiamato a esprimersi sul protocollo Stamina, relazionato al ministero della Salute, a proposito dei possibili rischi infettivi per i pazienti che ricevono le iniezioni preparate con il metodo.

Un parere poi giudicato non imparziale dal Tar del Lazio, nell'ordinanza con cui aveva sospeso l'effetto delle conclusioni degli scienziati. I quali rilevavano anche l'assenza, nei documenti presentati da Stamina Foundation, di informazioni che escludevano contaminazioni a rischio di Bse.

5 CICLI - "Il fatto che il protocollo preveda somministrazioni ripetute (5 cicli costituiti ciascuno da un'infusione endovenosa più una intrarachidea) potrebbe aumentare il rischio di fenomeni di sensibilizzazione con complicanze anche gravi (ad esempio encefalomielite)" continuavano gli esperti.

CAROTA OSSEA - E ancora: "Data la natura del materiale di partenza (carota ossea) (...) questo tipo di preparazione comporta il rischio di iniezione di materiale di origine ossea al livello del sistema nervoso". In sostanza, riassumevano gli esperti, "in aggiunta ai rischi legati alla possibile contaminazione delle cellule e alla possibile iniezione intrarachidea di materiale osseo, non essendo possibile comprendere le caratteristiche e quindi le potenzialità fisiologiche della popolazione cellulare ottenuta, risulta impossibile stabilirne il profilo di sicurezza".

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