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Se il bimbo si fa male: cosa fare nei primi 5 minuti

11 maggio 2017 | 11.52
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(Fotogramma)
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Fare la cosa giusta, entro 5 minuti. Sono tantissimi i piccoli e grandi incidenti che possono coinvolgere un bimbo dentro e fuori e casa: dai traumi agli avvelenamenti, passando per ustioni, ferite, annegamenti, ingestione o inalazione di oggetti pericolosi, la parola d'ordine è sempre e comunque la tempestività. Ma cosa fare quando il bimbo si fa male e come intervenire per scongiurare il peggio? A rispondere a questa domanda sono gli esperti dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, che al tema dedica un numero speciale di 'A scuola di salute', magazine digitale per genitori e insegnanti realizzato dall'Istituto per la Salute del Bambino e dell'Adolescente (IBG) dell'ospedale romano.

"Un adeguato e tempestivo soccorso nei primi minuti dall'incidente può modificare l'aspettativa della qualità di vita del bambino, evitando esiti neurologici", sottolinea il dott. Antonino Reale. "E' prioritario conoscere le più frequenti cause di incidente, specie in ambito domestico, per mettere in atto tutti i possibili sistemi di prevenzione: dalla vigilanza costante al rendere irraggiungibili i prodotti tossici o all’imparare le manovre di disostruzione".

I CASI PIU' COMUNI - Ferite, contusioni, distorsioni, lussazioni, fratture sono gli incidenti più frequenti tra i bambini e rappresentano oltre il 75% dei 6.500 accessi per infortunio registrati nei pronto soccorso del Bambino Gesù di Roma e Palidoro nel 2016. 1100 i casi di trauma cranico, di ingestione/inalazione di corpi estranei (oltre 630 casi), di avvelenamento (110 casi), ustioni e le folgorazioni (65 casi) e annegamento (6 casi). Ad ogni età corrispondono diversi tipi di infortunio: a meno di 3 mesi è alto il rischio di cadute, da 1 a 3 anni, invece, aumentano le ingestioni di corpi estranei, le ustioni e i semi-annegamenti.

LE REGOLE - Cosa fare, quindi, quando si verificano eventi di questo tipo? Prima di tutto è necessario che i genitori, e in generale gli adulti, siano in grado di reagire correttamente e con prontezza. Le regole - spiegano gli esperti di pediatria - non si esauriscono nei primi 5 minuti, ma comprendono tutte le cose da fare per intervenire in maniera adeguata e tempestiva: ecco di seguito le principali indicazioni su cosa fare - e cosa non fare - caso per caso:

1) Ingestione di corpi estranei: non indurre il vomito nel bambino o cercare di rimuovere l'oggetto con pacche dorsali perché si rischia di aggravare la situazione facendolo finire nelle vie respiratorie.

2) Semi-annegamento (quando il liquido finisce nelle vie aree): iniziare le manovre cardio-respiratorie solo se il bambino non respira e mettere in piccolo in posizione di sicurezza in attesa dei soccorsi.

3) Avvelenamento: fondamentale è la prevenzione. Non lasciare prodotti tossici in posizioni raggiungibili dai bambini. In caso di incidente, contattare immediatamente il Centro Antiveleni al quale comunicare qual è la sostanza tossica con la quale si è entrati in contatto. Andare in pronto soccorso o chiamare il 118 se il prodotto è tossico o le condizioni del piccolo sembrano gravi.

4) Traumi: non muovere le ossa o le articolazioni incidentate tentando 'sistemazioni' fai da te. E' bene invece applicare ghiaccio, tenere l'articolazione a riposo e portare il bambino al pronto soccorso per gli esami diagnostici.

5) Trauma cranico: non muovere il bambino se le condizioni appaiono gravi. Andare immediatamente in pronto soccorso se c'è perdita di coscienza, disturbi dell'equilibrio o amnesia. Allertare i soccorsi se c'è difficoltà nell'articolare le parole, nel movimento o se ci sono episodi di vomito ricorrenti

6) Ustioni: mai rimuovere i vestiti incollati alla cute; non rompere le vescicole cutanee e raffreddare l'area con acqua corrente (8-15°C) per almeno 20 minuti.

7) Ferite: pulire la ferita con acqua e sapone e disinfettare con sostanze antisettiche. Comprimerla e coprirla con garze sterili.

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