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Le erbe amiche della voce

16 aprile 2018 | 19.59
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(foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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C'è un tesoro prezioso per la voce. E' un tesoro verde e talvolta basta guardare all'altezza dei piedi per scovarlo, magari a pochi metri da una strada di città. Come l'erisimo, erba spontanea officinale che per le sue proprietà si è guadagnata l'appellativo di 'erba dei cantanti'. L'hanno intercettata anche a Milano gli esperti della Facoltà di scienze agrarie e alimentari dell'università Statale: aveva piantato radici vicino a un marciapiedi in Città Studi.

Ma perché l'erisimo e i suoi colleghi in foglie e radici destano tanto interesse? A spiegarlo all'AdnKronos Salute è Orietta Calcinoni, foniatra di Voice & Music Professionals Care Team (Vmpct). L'esperta, che si prende cura delle 'ugole d'oro' del Teatro alla Scala di Milano, lo ricorda oggi in occasione della Giornata mondiale della voce: "Questo prezioso strumento" per gli artisti - cantanti e musicisti - ma anche per le persone comuni, "va nutrito e curato". Le erbe alleate rientrano nel capitolo, che è tra l'altro al centro di un incontro pubblico in programma stasera al Conservatorio Verdi del capoluogo lombardo. Calcinoni sta anche lavorando a un progetto, che coinvolge colleghi di diversa provenienza, e riguarda proprio le 'herbs for singers'.

L'idea è costruire un database, una sorta di atlante dei rimedi verdi per la voce protagonisti delle tradizioni di tutto il mondo, "dalla Russia al Messico, dalla Turchia all'America". Al momento, spiega, "siamo nella fase della raccolta dati. E' un gioco corale, al quale partecipano fra gli altri anche Angela Bassoli", Chimica organica e basi molecolari del gusto - Statale di Milano "e un collega botanico". Nell''armadietto farmaceutico' della natura si può trovare una vasta rassegna di amici: "Se l'erisimo è migliorativo della secchezza" ed è un 'salva gola' capace di sventare gli attacchi al bel canto orditi dai malanni di stagione, "la mirra va bene per alcune infiammazioni della bocca, ulcere e altri piccoli fastidi - elenca Calcinoni - la melaleuca agisce sulle secrezioni; l'eucalipto migliora il senso di pervietà delle vie respiratorie; la propoli, pur non essendo un'erba", ma un prodotto delle api, "rientra nella lista degli alleati naturali della voce per le sue proprietà antinfiammatorie".

Questi rimedi verdi "vengono utilizzati tradizionalmente nelle preparazioni tipiche dell'erboristeria, dalle tinture agli estratti secchi. Nel progetto che stiamo coltivando riprendiamo in considerazione le varie sostanze per individuarne i principi attivi, dare una base scientifica, trovare punti in comune" nelle erbe protagoniste delle diverse tradizioni. E c'è un aspetto che incuriosisce, riflette Calcinoni: "Quasi tutte le erbe che sono da sempre dedicate alla cura della voce sono amare. Ci stiamo chiedendo perché. Noi l'amaro lo viviamo come 'veleno', ma riusciamo poi a distinguere quello che è tossico dalla medicina amara che fa bene". C'è qualcosa che lega voce e gusto, del resto. "In un'area particolare del cervello, l'insula, si ritiene agisca una sorta di 'regia occulta'", che gestisce vari segnali e funzioni, "dalla sensazione di dolore a gran parte dell'attività di voce, come il ritmo, l'ascolto della musica, ma anche la coordinazione, la deglutizione e l'articolazione del linguaggio. E ancora appunto il gusto e l'olfatto, le emozioni, il senso di benessere, l'attenzione selettiva, persino l'ansia. Anche per la voce possiamo dire che il senso del gusto, del movimento e del ritmo in scena è proprio un gusto in senso cerebrale". E non a caso si parla di voce di cioccolato, di miele, amara, acida, acerba o matura. "Spesso gli esperti usano termini 'gustativi' per descriverla". Ma questa vicinanza non è solo una questione di vocabolario, assicura Calcinoni. La voce, poi, va nutrita. "Una persona che mangia bene se ne avvantaggia".

L'artista deve riservare attenzione a diversi aspetti, "dalla corretta masticazione all'articolazione e posizione dei suoni - dice l'esperta - fino alla respirazione e alla posizione della lingua, importante per creare armoniche ed essere chiari nel canto, ma anche per chi suona strumenti a fiato". Ancora: occorre "sapersi mettere al riparo dalle insidie del reflusso, di cui ultimamente si parla così tanto, e imparare la corretta nutrizione, modulandola anche nelle varie fasi della carriera". Per esempio, con l'avanzare dell'età "si è visto che bisogna arricchire la dieta in proteine, con alcune attenzioni. E' importante perché il muscolo altrimenti comincia ad andare in perdita e insorge fatica".

Altrettanto strategico è "mantenere l'attività fisica e fare attenzione alle terapie mediche", come i betabloccanti, "che possono interferire con l'attività artistica". Vale poi il principio mutuato dalla medicina dello sport, aggiunge Calcinoni: "C'è una dieta per il periodo di riposo, in cui ci si detossifica e si affronta un 'allenamento base', e una dieta adeguata alla performance da affrontare". Con l'alimentazione, la scelta corretta dei cibi e l'attenzione a miscelarli si può fare molto, ottenere effetti alleati, come irrobustire le note.

Ma cosa prevede il menu dei giorni degli spettacoli? "Arrivare sul palco digiuni - avverte la specialista - non è vantaggioso. Ma alcuni snack come patatine, salatini o brioche danno un picco immediato di energia che finisce quasi subito. Altri alimenti, invece, rimangono a lungo e danno un peso a livello gastrico. Un frullato nutritivo con fibre, per esempio un semplice frappè al latte con frutta, permette in genere di svuotare lo stomaco in mezz'ora e avere un nutrimento e un senso di sazietà che dura 90 minuti. E' un buon tempo in vista di uno spettacolo". Insomma, conclude Calcinoni, "bisogna pianificare l'alimentazione in vista degli impegni e anche della situazione ambientale climatica in cui si lavora, garantirsi l'idratazione necessaria", essere in grado di non farsi 'fregare' dall'effetto jet-lag quando si viaggia, "gestendo l'alimentazione in base agli orari del posto. E facendo affidamento sulla luce per ribilanciarsi".

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