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La scienziata, basta dover scegliere tra famiglia e carriera

11 giugno 2018 | 16.24
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Foto di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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"Basta dover scegliere tra famiglia e carriera". Giulia Pasqual, 34anni, una laurea in Biotecnologie mediche all'università degli Studi di Padova, lancia il suo appello oggi alla Statale di Milano, in occasione della cerimonia di consegna del premio L'Oréal-Unesco per le donne e la scienza: 6 borse di studio da 20 mila euro, assegnate ad altrettanti 'camici rosa' under 35 per proseguire nella carriera professionale, portando un ulteriore contributo al progresso in ambito Stem (scienze, tecnologie e matematica). Giulia è una delle giovani che hanno ricevuto il riconoscimento, alla presenza dei famigliari e in qualche caso dei figli.

"La carriera accademica - osserva - trova gli anni cruciali nell'età che va dai 30 ai 35 anni, in coincidenza con quella fertile. Tutti i maggiori organi che finanziano la ricerca europea hanno deciso di estendere la scadenza per fare domanda di sostanziosi fondi di 18 mesi per ogni figlio di ogni ricercatrice. Questo non sempre succede per quelli italiani" ed "è un peccato perché il regolamento potrebbe essere facilmente cambiato. In questo modo una donna non si troverebbe di fronte a un ulteriore ostacolo", quello cioè di "dover scegliere se fare un figlio o proseguire nella carriera".

"Mi occupo di studiare le interazioni tra le cellule nel sistema immunitario e ho sviluppato una nuova tecnologia che permette di marcare delle cellule che interagiscono. Questo ci consente ora di studiarle in un modo nuovo", spiega Pasqual sintetizzando gli obiettivi del suo progetto ospitato dall'università degli Studi di Padova, Dipartimento di scienze biomediche, Istituto di ricerca pediatrica Fondazione Città della Speranza, e relativo a un metodo battezzato 'Lipstic': un po' come una traccia di rossetto che rimane sulla guancia dopo un bacio, la tecnica consente di ricostruire le interazioni fra cellule diverse in sistemi complessi e dinamici come il sistema immunitario. Quando due cellule interagiscono in modo specifico, una viene marcata enzimaticamente in modo da essere facilmente identificata e isolata.

Dopo 10 anni di lavoro all'estero tra Svizzera e Stati Uniti, grazie alla borsa di studio appena vinta, Giulia può tornare in Italia con nuove expertise da implementare: "E' la sfida più grande che ho di fronte - dice - fare ricerca di qualità nel mio Paese", conclude la giovane impegnata sviluppare metodi innovativi per lo studio della risposta immunitaria già dal 2012, invitando le istituzioni a una maggiore attenzione alle esigenze femminili nella carriera scientifica.

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