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Lo studio

Senza cravatta è meglio, ecco perché

07 luglio 2018 | 21.23
LETTURA: 3 minuti

Nella foto il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg (Afp)
Nella foto il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg (Afp)

Seppur detestate da parecchi uomini, le cravatte restano un classico dell'abbigliamento maschile da ufficio. Ma ora a spezzare una lancia in favore degli 'insofferenti' a questo accessorio è la scienza. Secondo un nuovo studio condotto in Germana l'immancabile 'nodo al collo' che tormenta un esercito di impiegati e manager potrebbe comprimere vasi sanguigni che sono fondamentali per l'afflusso di sangue al cervello, con effetti negativi che potrebbero influire sul funzionamento cognitivo e quindi - a rigor di logica - sulle prestazioni lavorative.

Si tratta di una piccola ricerca, condotta in Germania, pubblicata su 'Neuroradiology' e rimbalzata online su diverse testate internazionali, dal 'Daily Mail' a 'New Scientist'. Per il lavoro, firmato da Robin Lüddecke dell'University Hospital Schleswig-Holstein, sono stati arruolati 30 giovani volontari e sono stati divisi in due gruppi. Quindici dovevano indossare la cravatta durante la risonanza magnetica - annodandola con un nodo 'full Windsor', che prevede una svolta in più rispetto a quello semplice - l'altra metà invece no. Risultato? Il team di ricercatori ha rilevato un calo statisticamente significativo del flusso sanguigno cerebrale tra gli uomini con cravatta. Una diminuzione del 7,5%, che non innescherebbe sintomi evidenti, ma potrebbe essere sufficiente a influire sulle performance cognitive.

Gli esperti spiegano che un flusso regolare e costante di sangue al cervello è infatti fondamentale per far sì che i neuroni possano continuare a trasmettere i loro messaggi, rendendo possibile la risposta istantanea a un problema. I risultati dello studio potrebbero quindi portare ora a guardare con occhi diversi il look di molti big della Silicon Valley, da più parti considerato eccessivamente casual. Due esempi su tutti: la popolare 'divisa' del fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, è una semplice maglietta grigia. Quella dell'anima di Apple, il compianto Steve Jobs, un dolcevita nero d'ordinanza. Loro hanno scelto di dire no a quello che gli autori dell'originale ricerca hanno definito uno "strangolamento socialmente desiderabile". Saranno gli 'outfit' uno dei segreti della loro creatività?

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