(Adnkronos Salute) - L'industria biotech europea "sta affrontando sfide senza precedenti, e le compagnie si stanno rifocalizzando su strategie mirate ad aumentare la produttività di R&S e a tradurre" al meglio i costi in valore. Ma di che cifre stiamo parlando? Il mercato globale dei bologici nel 2012 ha raggiunto quota 169 miliardi di dollari, e due anni fa rappresentava il 18% del totale delle vendite dei medicinali. Ora si stima che sia stato superato il 20%, ed entro il 2015 ci si aspetta "che il 50% di tutti i medicinali arriverà dalle biotecnologie".
L'Europa in questo campo non è una 'Cenerentola': da sola nel 2011 totalizzava una fetta del 21% del mercato (contro ad esempio il 20% Usa). Nel 2012 le compagnie private biotech in Europa erano 1.799, contro 165 aziende pubbliche. Un rapporto dominante, quello del privato sul pubblico, che si mantiene anche in Usa e Canada, ma non in Australia, ad esempio. Si tratta di un settore con prospettive importanti, dal momento che a livello globale si prevedere un aumento delle vendite biotech del 5,5% dal 2012 al 2017. Il report evidenzia infine anche le "sfide e incertezze" poste di fronte alle compagnie del settore, in Europa, ma anche nel resto del mondo. "A partire dalla competizione con i produttori di biosimilari", fino alla "pressione senza precedenti" di chi - a livello dei singoli Paesi - detiene i cordoni della borsa, a causa delle misure di austerità adottate a tutti i livelli per fronteggiare la crisi dei mercati.
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