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Farmaci: studio, tapentadolo costo-efficace in dolore muscoloscheletrico

14 aprile 2014 | 18.25
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Milano, 14 apr. (Adnkronos Salute) - Un risparmio di oltre 300 euro a paziente utilizzando per il trattamento del dolore muscoloscheletrico il tapentadolo, che rappresenta "l'opzione farmacologica ottimale dal punto di vista dell'efficacia terapeutica, della riduzione degli effetti collaterali e della sostenibilità economica del percorso di cura". Questo il risultato di un'analisi di Health Technology Assessment (Hta), condotta da Flaminia Coluzzi dell'università La Sapienza e Matteo Ruggeri dell'università Cattolica di Roma, pubblicata su 'Current Medical Research and Opinion' e discussa oggi a Milano durante un incontro promosso da Grunenthal. Sulla base dei dati ottenuti, è partita una campagna itinerante per sensibilizzare sull'importanza dell'Hta nella scelta delle terapie contro il dolore cronico non oncologico. Il tour è iniziato il 21 marzo ad Ancona e si chiuderà il 20 giugno a Torino, dopo aver fatto tappa a Firenze (10 aprile), Roma (15 maggio) e Verona (5 giugno).

L'analisi ha confrontato due schemi terapeutici (trattamento con tapentadolo a rilascio prolungato, o con ossicodone/naloxone a rilascio prolungato), con la terapia a base di ossicodone a rilascio controllato. L'analisi ha preso in esame 3 trial per ciascuna delle terapie considerate, per un totale di 1.556 pazienti trattati con tapentadolo e 443 con ossicodone/naloxone. "Il maggior impatto positivo del tapentadolo, dal punto di vista del rapporto costo-efficacia - si legge nell'abstarct dell'articolo - è probabilmente dovuto al prezzo e alla minore incidenza degli effetti avversi e del tasso d'interruzione della terapia, fattori che hanno dato luogo a un maggior vantaggio economico".

"A fronte di un sensibile miglioramento della qualità di vita dei pazienti, garantito da entrambe le terapie, il tapentadolo genera anche risparmi - riassume Ruggeri, docente di Economia sanitaria presso l'Alta Scuola in economia e gestione dei sistemi sanitari della Cattolica - Per ciascun paziente si è registrata una minor spesa di circa 310 euro. Infatti, benché il prezzo di questo farmaco sia più alto rispetto a quello dell'ossicodone, i suoi benefici sono più che compensativi dei maggiori costi che, viceversa, si sarebbero dovuti sostenere a causa degli effetti collaterali generati dall'ossicodone, come nausea, costipazione, vomito ed effetti sul sistema nervoso centrale". Reazioni che "a volte sfociano in accessi al pronto soccorso e ospedalizzazioni". Inoltre, "a causa di questi effetti collaterali il paziente è non di rado costretto a interrompere la terapia, con ulteriori aggravi in termini di peggioramento della qualità della vita, ma anche di probabili nuovi accessi in ospedale e viste mediche supplementari, dovute proprio all'esacerbazione del dolore".

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