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Salute: un italiano su tre crede di essere allergico, 20% lo e' davvero

09 aprile 2014 | 13.39
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Roma, 9 apr. (Adnkronos Salute) - Un italiano su tre crede di essere allergico, ma il 20% lo è veramente. Solo la rinite allergica, in Italia, colpisce un adulto su cinque e un bambino su quattro. Ma il trend tende ad aumentare: entro il 2020 coinvolgerà il 50% dei più piccoli. Crescono anche le allergie ai farmaci, che riguardano l'1% dei connazionali. Questi i dati diffusi a Roma, all'incontro per il quarto Congresso Ifiaci e 27esimo Congresso nazionale della Siaaic, Società italiana allergologia, asma ed immunologia clinica.

"Il congresso di quest’anno costituisce un evento importante perché dà pari dignità a tutte le componenti dell’allergologia e dell’immunologia clinica italiana", spiega Giorgio W. Canonica, neopresidente Siaaic e primario clinica di malattie respiratorie nell'università di Genova. La percentuale di pazienti con allergie aumenta a livello esponenziale, sino a coinvolgere un italiano su cinque. "La rinite allergica colpisce un adulto su cinque, e un bambino su quattro - spiega Massimo Triggiani, presidente uscente Siaaic e docente di Allergologia e immunologia clinica presso l'Università di Salerno - Ma il trend tende ad aumentare: entro il 2020 colpirà il 50% dei più piccoli. L'asma bronchiale colpisce intorno al 10% della popolazione, mentre le allergie alimentari colpiscono il 6% dei bambini ed il 4% degli adulti".

Per quanto riguarda quelle ai farmaci, "non esistono ancora dati definitivi - ammette l'esperto - ma l'incidenza, anche questa in aumento, è stimabile intorno all'1% della popolazione per quanto riguarda le reazioni avverse a medicinali, soprattutto antibiotici e antinfiammatori, e a mezzi di contrasto usati in radiologia". Per aiutare i pazienti a comprendere e a riconoscere la malattia, sarà presentato durante l’appuntamento annuale un piccolo elenco salvavita, cinque consigli su cosa fare e cosa non fare, per non incappare in diagnosi errate, sempre più fatte tramite ricerca sul web, e per evitare un uso considerevole di farmaci che può provocare danni permanenti. (segue)

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