(Adnkronos Salute) - "Nei prossimi anni il biomedicale sarà un settore di grande interesse qui - conferma l'ambasciatore italiano a Singapore, Paolo Crudele - Si cerca di attrarre talenti e avviare collaborazioni, grazie anche a sussidi e sostegni per settori giudicati 'strategici' dal Governo, fra cui il biomedicale e la farmaceutica. Anche perché questo è un micro-stato rispetto ai vicini colossi asiatici, e puntare su ricerca e formazione universitaria è vista come una chiave per essere competitivi".
A Singapore si sostengono i progetti giudicati di interesse con l'apertura agevolata di linee di credito o facilitazioni fiscali, spiega Crudele, "ma non è questo il motivo che spinge le aziende italiane a quardare a questo Paese: Singapore è una testa di ponte per il mercato asiatico", che finora ha attratto 2.700 italiani (residenti), "un numero triplicato in 4 anni, fra cui un drappello di 70 ricercatori e una cinquantina di imprese registrate all'Istituto del commercio con l'estero locale, esclusi i ristoranti". (segue)