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Salute: 'resiste' cuore italiani, ma 30 mln bocciati in stile vita

29 maggio 2014 | 14.55
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Roma, 29 mag. (Dall'inviato dell'Adnkronos Salute Federico Finocchi) - 'Resiste' la salute del cuore degli italiani: negli ultimi dieci anni il rischio cardiovascolare globale si è ridotto del 6% negli uomini e del 15% nelle donne, ed è rimasto stabile il numero di infarti e ictus. Merito di una maggiore consapevolezza e aderenza alle terapie disponibili, ma uno stile di vita sano resta il tallone d'Achille per circa 30 milioni di italiani. E' quanto emerge dal confronto fra i dati raccolti dieci anni fa e un'analoga indagine dell'Osservatorio epidemiologico cardiovascolare, frutto della collaborazione tra l'Istituto superiore di sanità, l'Associazione nazionale cardiologi ospedalieri e la Fondazione Per il tuo cuore, condotta su 9.107 italiani di età compresa tra i 35 e i 79 anni, presentata oggi a Firenze nel corso del Congresso nazionale di cardiologia.

Insomma, l'indagine rivela che la salute del cuore degli italiani 'tiene': in 10 anni il rischio cardiovascolare si è ridotto, probabilmente grazie alla diminuzione della pressione arteriosa e del numero di fumatori. Ma colesterolo, peso, girovita e obesità sono tutti in aumento e a preoccupare i cardiologi sono i pessimi stili di vita degli italiani che potrebbero vanificare i risultati ottenuti. Da migliorare soprattutto l'alimentazione, aumentando il consumo di pesce e verdura e limitando quello di dolci e salumi: solo un italiano su 10, appena il 7% degli uomini e il 13% delle donne, segue almeno 5 comportamenti alimentari corretti degli 8 protettivi per il cuore, svolge attività fisica regolarmente e non fuma. Discreta la salute cardiovascolare delle donne in menopausa, a rischio gli over 75: ancora troppi gli anziani sedentari, con peso elevato, che seguono uno stile di vita e un'alimentazione poco sani.

"I dati - spiega Simona Giampaoli, co-direttore per l'Iss dell'Osservatorio epidemiologico cardiovascolare - evidenziano che i valori medi della pressione arteriosa sono finalmente in leggero, ma costante calo, così come è diminuito significativamente il numero dei fumatori e delle fumatrici. Ciò dimostra che l'abolizione del fumo nei locali pubblici e la modificazione della quantità di sale nel pane e in altri prodotti confezionati, ha portato sicuramente benefici. Scende anche la prevalenza della sindrome metabolica e il diabete, pur restando molto diffuso, rimane stabile e viene tenuto meglio sotto controllo". (segue)

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