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Farmaci: progetto 'PharmaSea' setaccia mare per nuovi antibiotici

16 gennaio 2015 | 15.33
LETTURA: 3 minuti

Una nave alla ricerca di microrganismi promettenti nelle acque gelide della Norvegia

 - Copyright: Marcel Jaspars
- Copyright: Marcel Jaspars

Marcel Jaspars è il fondatore del progetto 'PharmaSea', un'iniziativa finanziata dall'Unione europea per unire i gruppi di scienziati di tutto il mondo alla ricerca di nuovi farmaci antibiotici. La particolarità di questo progetto è che, partendo dal presupposto che i batteri non possono sviluppare resistenza nei confronti di qualcosa che non hanno mai incontrato prima, è a caccia di nuove entità chimiche da ambienti estremi come il ghiaccio e il mare artico.

L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) da anni afferma che la resistenza dei microrganismi agli antibiotici rappresenta un problema in tutto il mondo. Ma per le aziende farmaceutiche mettere a punto nuovi medicinali è costoso (fino a 2 miliardi di euro a prodotto) e rischioso (il farmaco viene assunto solo per breve tempo, e potrebbe sviluppare resistenza diventando inutile). Nel frattempo, i batteri si sono evoluti, adattati, e sono diventati resistenti a molti antibiotici attuali. "In passato, batteri e funghi sono stati le principali fonti per creare antibiotici - ricorda l'esperto - e in effetti circa il 70% di questi farmaci proviene ancora dalla natura, normalmente da campioni di terreno provenienti dalla terra. Ma ora, setacciando il mare, speriamo di trovare nuove forme di vita che ci facciano imboccare una nuova 'strada chimica' che potrebbe essere in grado per trattare le infezioni batteriche".

Questo è il motivo per cui Jeannette Anderson, biologa cellulare, e Robert Johansen, biologo marino, sono in questi giorni a bordo della nave Helmer Hanssen: fanno parte del team PharmaSea e hanno identificato le gelide acque norvegesi come potenziale 'sorgente' di nuovi batteri. In questo ambiente estremo, gli organismi marini sono stati costretti ad adattarsi nel corso del tempo. "E pensiamo che proprio per questo abbiano sviluppato strategie estreme per sopravvivere", ipotizzano.

Anderson e Johansen analizzano le loro scoperte dal fondo del mare direttamente in un laboratorio organizzato sulla nave: è fondamentale iniziare i test il più presto possibile, assicurando la 'freschezza' dei microrganismi. Una corsa contro il tempo, ma i primi risultati sono promettenti: diversi composti in fase di sperimentazione nel laboratorio di Jaspars in Scozia stanno mostrando precoci segnali di proprietà antibatteriche.

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