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I farmaci falsi viaggiano sul web, il 32% senza principi attivi

17 marzo 2016 | 18.32
LETTURA: 4 minuti

I farmaci falsi viaggiano sul web, il 32% senza principi attivi

I farmaci falsi oggi muovono molto denaro e arrivano per lo più via web. E se il 32% non contiene i principi attivi, l'8,5% presenta impurità e contaminanti. Il monito arriva dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) in occasione del report 'Illicit Trade: Converging Criminal Networks', rilasciato dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e dedicato all'analisi dei mercati illegali che costituiscono vere e proprie zone d'ombra dell'economia globale, causa di gravi rischi per la sicurezza e la salute dei cittadini.

Trattandosi di un'attività "sotterranea", i dati relativi al fenomeno sono da considerarsi indicativi: secondo le stime ritenute più attendibili, riferisce online l'Aifa, la percentuale di medicinali contraffatti sul mercato globale si attesterebbe intorno al 7%, con punte significative che raggiungerebbero addirittura il 50% in alcuni Paesi in Africa e in Asia.

Il report Ocse analizza il fenomeno dei medicinali contraffatti, le sue dimensioni e le sue conseguenze, e i casi di furti di farmaci ricollegabili alla malavita avvenuti negli ospedali italiani. Il Pharmaceutical Security Institute, partner di Aifa in Fakeshare e citato dall'Ocse, afferma che il 32% dei farmaci contraffatti non contiene principio attivo, il 20% ne contiene quantità non corrette, il 21,4% è composto da ingredienti sbagliati, il 15,6% ha corrette quantità di principi attivi ma un packaging falso, l'8,5% contiene alti livelli di impurità e contaminanti. Dal rapporto appare chiaro come lo strumento più diffuso per vendere e comprare questi prodotti sia Internet e che il fenomeno determini anche perdite di guadagni per le aziende farmaceutiche, che si trovano pertanto a dover investire sempre più risorse per le misure di sicurezza.

I più grandi insuccessi nella lotta alla contraffazione dei farmaci vanno ricondotti all'assenza di cooperazione internazionale. I successi sono invece legati a iniziative fondate sulla cooperazione tra istituzioni e tra Paesi, e all'adozione di misure internazionali in grado di rafforzare la protezione dei pazienti e la tutela della salute pubblica a livello globale: il report cita anche alcune delle attività condotte da Aifa e da istituzioni coinvolte nei progetti dell'Agenzia, come Asop (Alliance for Safe Online Pharmacies).

E in Italia? E' recente l'allerta Aifa relativa al rinvenimento di flaconi contraffatti di Dysport 500, medicinale a base di tossina botulinica autorizzato al commercio nel nostro Paese. L'Ufficio Qualità dei prodotti e Contraffazione dell'Agenzia ha ricevuto una comunicazione da parte dell'azienda farmaceutica, dopo la segnalazione inviata da un medico, riguardante la sospetta falsificazione di alcuni flaconi del farmaco con confezionamento in lingua italiana. Dai controlli è emerso che i flaconi, contenenti polvere per soluzione per uso iniettabile, presentavano un difetto nell'apertura del flacone. E che il lotto e la scadenza segnalati non risultavano associati ad alcun lotto di produzione dell'azienda. Successivi accertamenti hanno inoltre portato al ritrovamento di ulteriori flaconi contraffatti con confezionamento in lingua turca.

Aifa ricorda l'importanza di segnalare all'indirizzo di posta elettronica medicrime@aifa.gov.it gli eventuali episodi di furto di medicinali e ogni altra informazione relativa a casi sospetti di contraffazione e vendita di medicinali all'interno di traffici illegali, al fine ultimo di impedire che terapie inefficaci vengano somministrate ai pazienti.

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