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L'indagine

Web 'supermercato' dei farmaci, 26% degli internauti italiani li compra on line

14 ottobre 2016 | 15.17
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Oltre un quarto degli internauti italiani usa la rete per acquistare i farmaci. E si tratta della percentuale più alta all'interno di un campione di 4 Stati europei. Sono i risultati di un'indagine condotta in Spagna, Portogallo, Gran Bretagna e appunto nel nostro Paese, presentata da Claudio Barbaranelli, della 'Sapienza' Università di Roma, alla Conferenza internazionale del progetto europeo 'Fakeshare II', coordinato dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e co-finanziato dal programma 'Prevenzione e lotta contro la criminalità' della Commissione europea.

L'indagine è stata eseguita su 1.000 utilizzatori del web per ogni Paese coinvolto, fra il 2015 e il 2016, con l'obiettivo di indagare le variabili psico-sociali che determinano l'acquisto di farmaci su questo canale. La percentuale di intervistati che ha risposto di acquistare farmaci online varia dal 9% della Spagna al 26% dell'Italia. Che in termini di popolazione generale, e non solo di internauti, spiega all'Adnkronos Salute Domenico Di Giorgio, direttore dell'Ufficio qualità dei prodotti e contraffazione dell'Aifa, "corrisponde a circa il 6-7% degli italiani che acquista medicinali on line, un numero in aumento, dato che solo qualche anno fa era dell'1%".

In tutti i Paesi, i prodotti comprati su internet sono soprattutto quelli per la perdita di peso, per trattare l'influenza e per smettere di fumare. All'interno delle attività di e-commerce in generale, la fetta riservata ai medicinali varia dal 4% della Spagna al 18% del Regno Unito. La percentuale di prodotti contro la disfunzione erettile risulta marginale in Spagna e Portogallo, più alta in Italia e in Gb. L'acquisto online attraverso social network, soprattutto Facebook, è limitato a una percentuale che varia dall'1% della Spagna al 3,5% dell'Italia, che vanta anche in questo caso la percentuale maggiore nel campione. E nel nostro Paese risulta fra l'altro in aumento l'atteggiamento positivo nei confronti di questa abitudine, che invece è in calo (1%) in Spagna.

L'indagine comunque segnala che le probabilità che i cittadini acquistino davvero in negozi virtuali i farmaci sono sostanzialmente basse: dal 6% del Portogallo al 13% dell'Italia. Fra gli elementi che spingono a farlo, aver già eseguito acquisti di medicinali online nel passato, la percezione di sicurezza e in generale un atteggiamento positivo nei confronti dell'acquisto online.

In conclusione, evidenziano gli autori dell'indagine, l'abitudine di servirsi di internet per approvvigionarsi di medicinali è un comportamento guidato da convinzioni razionali che possono essere modificate, non da istinti irrazionali. Servono dunque campagne di sensibilizzazione su differenti media, che segnalino la pericolosità di questa scelta.

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