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Gilead: "Ecco le priorità per la farmaceutica"

31 gennaio 2018 | 16.17
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Valentino Confalone, General manager di Gilead Italia
Valentino Confalone, General manager di Gilead Italia

Contesto certo, credibilità e decisioni rapide. Ma anche accesso all'innovazione coniugato alla sostenibilità, e una revisione del sistema di governance della spesa. Ecco cosa chiederebbe il mondo della farmaceutica al futuro Governo italiano. Il punto di vista è quello di Valentino Confalone, General manager di Gilead Italia che guarda alle imminenti elezioni nazionali con gli occhi di una multinazionale del farmaco - con quartier generale negli States - che investe in Italia. "Indipendentemente da quale sarà il Governo che uscirà da queste elezioni - spiega all'AdnKronos Salute - le priorità per il mondo della farmaceutica, e per il mondo della sanità in generale, sono molto chiare: indubbiamente dare accesso all'innovazione in un contesto che deve continuare ad essere sostenibile".

Sono questi per Confalone "due aspetti fondamentali e non necessariamente in contraddizione, contrariamente a quanto si creda. Ci sono modalità anche innovative con le quali le aziende parte di Farmindustria, Aifa e il ministero della Salute vogliono lavorare insieme per garantire che si possa rapidamente dare ai pazienti italiani accesso ai nuovi farmaci che facciano la differenza per loro, garantendo allo stesso tempo la stabilità del sistema in quanto tale".

"Un secondo punto fondamentale - prosegue - è quello di rivedere il sistema di governance della spesa, un tema che si trascina oramai da anni. L'attuale sistema di 'payback'", meccanismo in base al quale, quando si supera il tetto di spesa, le aziende restituiscono parte di quanto sforato, "è diventato ormai strutturale, quando avrebbe dovuto invece essere un sistema basato sulla sola gestione delle eccezioni attraverso un payback". Secondo il manager, "garantire risorse adeguate alle attese di spesa sanitaria necessaria per garantire il buon livello di sanità in questo Paese" è prioritario. "Qualunque sia il prossimo Governo".

Quelle elencate, ribadisce Confalone, sono questioni "fondamentali per una multinazionale". Legate a un bisogno di "credibilità e di prevedibilità, che è uno dei grandi temi per le multinazionali che si avvicinano all'Italia. Al sistema indubbiamente ricco di competenze e di capacità industriali e scientifiche si deve aggiungere anche un sistema Paese che garantisca una prevedibilità delle decisioni". Decisioni, aggiunge, "che vanno prese con velocità, sia sulla rimborsabilità dei farmaci innovativi che meritino di essere rimborsati, sia in termini di gestione della governance e del payback, ma anche in tema di studi clinici". Su quest'ultimo fronte, "la rapidità nelle decisioni" è necessaria "per facilitare la sperimentazione clinica anche in questo Paese".

"Come azienda - assicura il manager - facciamo tanto da questo punto di vista". In Italia sono 100 i centri coinvolti negli studi clinici internazionali avviati da Gilead. Secondo i dati disponibili, il contributo alla ricerca indipendente (investigator's trials) copre attualmente 19 progetti su molecole dell'azienda in tutta Italia, per un ammontare complessivo di circa 3 milioni di euro nel 2017. "Sarebbe possibile fare ancora meglio per Gilead e per tutte le altre aziende multinazionali, se - conclude Confalone - la velocità nella gestione degli studi clinici fosse ancora più rapida".

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