(Adnkronos Salute) - Attualmente non esiste una terapia per questa malattia e si interviene con occhiali e filtri di colori diversi. La ricerca scientifica sembra però aver imboccato una strada promettente. E' di tre anni fa la pubblicazione dei risultati di uno studio preclinico eseguito negli Usa, che dimostra l'efficacia della terapia genica nel modello animale. Tali progressi saranno illustrati a Mestre, da alcuni scienziati coinvolti nelle ricerche.
In attesa degli sviluppi della ricerca, gli acromati si battono per migliorare le proprie condizioni di vita, cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica e gli amministratori sui problemi legati alla loro disabilità sensoriale e sulle possibili soluzioni. "La normativa è carente - afferma Lorenzo Luchetta, ingegnere architetto, membro della commissione autonomia e mobilità dell'Unione italiana ciechi di Roma e affetto lui stesso da acromatopsia - perché si considerano solo le disabilità motorie e ci si concentra sulle barriere architettoniche. Eppure basterebbe poco per facilitare la vita di chi ha problemi come i nostri, considerando in questo gruppo anche le persone anziane con problemi di vista".
Gli esempi degli interventi fattibili sono molteplici. Tra quelli che riguardano l'accessibilità degli spazi pubblici il contrasto dei colori nella cartellonistica di strade ed edifici, l'illuminazione degli ambienti, gli interruttori della luce, che devono distinguersi cromaticamente dalle pareti. Altro esempio importante riguarda la patente di guida, che gli acromati possono avere in alcuni Paesi europei, ma non in Italia. Al convegno di Mestre il ricercatore che ha permesso l'introduzione della patente in Olanda spiegherà il percorso compiuto in quel Paese per abbattere questa barriera.