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Da Montessori a Vastano, Ottocento 'culla' dei camici rosa

06 marzo 2014 | 16.30
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Da Montessori a Vastano, Ottocento 'culla' dei camici rosa

Roma, 6 mar. (Adnkronos Salute) - La storia dei 'camici rosa' nell'Italia unita inizia nell'Ottocento. Se la prima donna laureata in medicina a Firenze nel 1877, e attiva poi come medico, fu Ernestina Paper, "in altre università ricordiamo Anna Kulishoff (1855-1925) che nel 1988 era già specializzata in ginecologia, assistente del premio Nobel Camillo Golgi, e la celebre Maria Montessori (1872-1950), laureata in Medicina nel 1896", ricorda in occasione dell'8 marzo il pediatra di Milano Italo Farnetani, che ha ricostruito la storia della prima laureata in medicina dell'Università di Modena: Giulia Vastano, che fu anche la prima pediatra della città.

"Vastano nacque a Torino il 31 maggio 1889 da Francesco Paolo, allora tenente medico veterinario e Virginia Salani. Conseguita l'8 ottobre 1906 la maturità classica presso il Liceo di Salerno, il 10 novembre dello stesso anno si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia dell'Università di Modena - racconta all'Adnkronos Salute Farnetani, che ha illustrato il risultato della sua ricerca all'Accademia Nazionale di Scienze, Lettere ed Arti di Modena - Dopo aver concluso un brillante corso universitario, si laureò con il massimo dei voti il 10 luglio 1912, e fu la prima donna laureata in medicina e chirurgia dell'Università di Modena".

"Si pensi - aggiunge - che in una grande università come quella di Palermo si deve attendere il 1913, con Pia Luna (1886-1979), per avere la prima laureata in Medicina. Luna raccontava che, essendo l'unica donna che frequentava le lezioni, i suoi compagni di corso per non mancarle di rispetto non le rivolgevano la parola".

Intanto a Modena dopo la laurea, la Vastano "si occupò in particolare di allattamento artificiale, un tema molto studiato agli inizi del Novecento, quando si cercava di abbandonare la pratica del baliatico, antica alternativa alla mancanza di latte materno. Gli studi, fra cui quello della Vastano, erano finalizzati a definire le migliori condizioni di preparazione, conservazione e somministrazione del latte artificiale".

La dottoressa dopo il matrimonio con il collega Carlo Tedeschi lasciò il posto di assistente presso la clinica pediatrica "perché seguì il marito che, dal 15 marzo 1917, era stato nominato primario chirurgo e direttore dell'Ospedale di Cologna Veneta", ed ebbe quattro figlie.

Dopo una serie di peregrinazioni in Italia, la famiglia si trasferì nuovamente, questa volta in Libia - allora colonia italiana - perché "dal 7 ottobre 1927 Tedeschi divenne direttore e chirurgo dell'Ospedale coloniale di Derna (Libia). Nonostante i vari spostamenti e gli impegni familiari la Vastano, che morì a Roma il 3 settembre 1974, aveva continuato a fare il medico e - conclude il pediatra - rappresenta un esempio positivo di realizzazione professionale".

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