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Tumori: caccia a 'spie' cancro ovaio, al via studio italo-tedesco

19 febbraio 2014 | 18.22
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Milano, 19 feb. (Adnkronos Salute) - Scoprire le 'spie' biomolecolari del tumore ovarico, così da identificare da un lato le donne ad alto rischio da tenere sotto controllo, dall'altro nuovi bersagli da colpire per arrivare a terapie efficaci e personalizzate. E' l'obiettivo di Progetto Loto, partito all'inizio di quest'anno e frutto di una collaborazione tra l'azienda ospedaliero universitaria Sant'Orsola di Bologna e il St. Elisabeth Hospital dell'università di Colonia (Germania). Il progetto prende il nome da Loto onlus, associazione no profit impegnata nella raccolta di fondi per sostenerlo. La prima fase del progetto è partita in gennaio, con la paziente numero uno già arruolata, e i primi risultati sono attesi in 2 anni.

Alle donne con nuova diagnosi di tumore epiteliale dell'ovaio - spiega Loto onlus in una nota - verrà proposto lo studio di 'caratterizzazione Brca' e lo studio di un test predittivo di rischio recidiva, basato sull'analisi di un gruppo di geni. In concreto, sul Dna estratto dal tessuto tumorale al momento della biopsia diagnostica o dell'intervento chirurgico verrà analizzata la sequenza dei geni Brca1 e Brca2, e sarà eseguita la ricerca di riarrangiamenti genici: ogni qualvolta venga identificata una mutazione, questa verrà ricercata anche nel tessuto normale per verificare se si tratti di una mutazione acquisita (presente solo nel tumore) o costituzionale, cioè ereditaria. In quest'ultimo caso sarà possibile identificare nella famiglia della paziente altre donne predisposte ai tumori ovarici, che saranno avviate a misure di prevenzione specifiche. Se invece non sarà identificata alcuna alterazione genica, verrà eseguito uno studio dell'Rna per verificare eventuali alterazioni dell'espressione del gene.

Parallelamente il progetto prevede di organizzare un follow-up specifico per le donne sane con mutazione Brca, o comunque ritenute a rischio sulla base della familiarità, per valutare le possibilità di diagnosi precoce tramite ecografia pelvica di III livello e test bioumorali. Il carcinoma ovarico è uno dei tumori ginecologici a prognosi più severa, ricorda Loto onlus. Nel 2012 ha colpito quasi 5 mila italiane e 250 mila donne nel mondo. Il tumore epiteliale dell'ovaio è la forma più frequente di tumore ovarico maligno; colpisce più spesso donne over 50, ma può svilupparsi anche in donne giovani.

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