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Salute: lotta hi-tech ad asma e Bpco, cellulare misurera' veleni nell'aria (2)

24 febbraio 2014 | 14.45
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(Adnkronos Salute) - Sul banco degli imputati, al convegno veronese finisce ancora una volta il fumo. Secondo il rapporto 2013 dell'Istituto superiore di sanità, gli italiani con il 'vizio' sono 10,6 milioni, il 20,6% della popolazione sopra i 15 anni. E anche se il trend è in lenta diminuzione e negli ultimi 10 anni è calato anche il numero medio di sigarette fumate dagli habitué (dalle 16,1 al giorno del 2003 alle 12,7 del 2013), per gli esperti "i numeri rimangono preoccupanti e non inducono all'ottimismo per l'immediato futuro. Per questo è fondamentale smettere e per farlo, come per le diete, il fai da te non è consigliabile: anche in questo caso vale la pena rivolgersi ai centri appositi o parlarne con il proprio medico". Sempre secondo il rapporto dell'Iss, infatti, chi tenta di combattere da solo contro le sigarette perde nel 92% dei casi.

Gli specialisti ribadiscono infine l'importanza di un rapporto sempre più efficace tra medico e paziente: rappresenta anche "la chiave per favorire l'aderenza alla terapia, fattore fondamentale per ridurre il rischio di ricadute che spesso comportano il ricovero in ospedale del malato, con aumento dei disagi per lui e i suoi familiari e un aumento delle spese sanitarie". La mancata aderenza ha due conseguenze fondamentali, ammoniscono gli pneumologi: "La prima - osserva Giorgio Walter Canonica, chairman del Convegno insieme a Francesco Blasi e Mario Cazzola - è che il paziente sta male e la malattia progredisce; la seconda è che il costo sociale della malattia aumenta vertiginosamente, ed è illogico spendere per giungere a una diagnosi raffinata e a una terapia adeguata, se poi questa non viene assunta regolarmente".

"Porre il paziente al centro, in ogni caso", rimane a detta degli esperti "l'atteggiamento vincente per contrastare la malattia e soprattutto per far sì che il malato riesca a controllarla al meglio. L'educazione, in questo senso, è uno step fondamentale nel rapporto medico-paziente: se manca - concludono gli specialisti - la corretta assunzione della terapia, che passa anche attraverso un device semplice da utilizzare, può essere drammaticamente pregiudicata e di conseguenza può essere compromessa l'aderenza al trattamento".

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