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Tumori: Amanda Sandrelli con Fondazione Veronesi, uscirne si puo'

19 marzo 2014 | 19.54
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Milano, 19 mar. (Adnkronos Salute) - Non parla volentieri dei suoi "fatti personali" l'attrice Amanda Sandrelli. Ma oggi a Milano, nelle vesti di testimonial della Fondazione Umberto Veronesi, fa un'eccezione e lascia trapelare nelle sue parole solo qualche sprazzo di un'esperienza che l'ha toccata in prima persona: una diagnosi di tumore al seno. "Un micro-nodulo, una cosa molto piccola - spiega - scoperta molto precocemente, allo stadio iniziale, e risolta solo con l'aiuto della chirurgia. Ciò non toglie che anche solo la parola cancro fa paura, soprattutto alla mia generazione che ha vissuto anni" in cui il tumore era uno spettro quasi invincibile, inguaribile.

La reazione dell'attrice? "Non volevo saperne, ho provato una reazione fisica di allontanamento. Non volevo ascoltare parole né vedere carte. Le parole hanno un peso, contano per i pazienti. Io ero abituata ad affrontare le difficoltà della vita a muso duro, eppure mi sono inizialmente paralizzata di fronte alla scoperta della malattia". Sandrelli si è curata a Milano, è una "paziente di Umberto Veronesi" e dice letteralmente di provare "un amore sviscerato" per l'oncologo. "Perché lui si è battuto per preservare l'integrità corporea della donna, il cuore della sua femminilità. Ha lottato contro tutti e tutti per introdurre un nuovo approccio per curare sì, evitando però l'asportazione totale del seno. E' stato un regalo alle donne. Veronesi è un medico che si pone il problema di come una persona vivrà con il cancro. Serve umanità per affrontare il dolore delle persone".

Se Sandrelli ha scelto di parlare della sua storia, "è solo perché spero che questa mia esperienza possa servire ad altre donne. Sono fatti miei ma voglio far sapere ad altre pazienti che si può fare, si può uscire" dal tunnel del cancro. L'attrice è testimonial di 'Pink is Good', progetto attraverso cui si realizzerà un'attività di sensibilizzazione rivolta alle donne. La Fondazione Veronesi finanzierà 10 borse di studio per ricercatori specializzati nel cancro alla mammella in forze in diversi centri italiani, con il sostegno di una cordata di aziende italiane che hanno dedicato un loro prodotto alla campagna. Ma oggi a Milano la Fondazione ha schierato anche altri testimonial 'vip': le sorelle Margherita e Teresa Maccapani Missoni, il Ct della Nazionale Cesare Prandelli, il 'ricercatore chef' Marco Bianchi. (segue)

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