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Medicina: Italia cenerentola Ue per impianti udito, obiettivo +15% in 2 anni

16 maggio 2014 | 15.44
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Roma, 16 mag. (Adnkronos Salute) - Circa 8 milioni di persone nel nostro Paese presentano un disturbo dell'udito più o meno grave. Un numero che corrisponde al 18% della popolazione italiana. Di questi, il 27% soffre di una ipoacusia grave o profonda. Si stima inoltre che ogni 1.000 nuovi nati, uno presenti una ipoacusia profonda, che equivale a circa 200/250 neonati all'anno. Le cause principali della sordità differiscono in base all'età: nei bambini il 60% dei disturbi dell'udito sono di natura genetica mentre nell'adulto le cause principali sono quelle infettive e professionali.

Nel nostro Paese vengono applicati ogni anno circa 15 impianti cocleari per milione di abitanti, mentre in altri Stati europei come la Germania e la Francia questo numero sale a 20-25. L'estensione delle indicazioni all'uso di questi dispositivi, includendo anche le sordità asimmetriche (più gravi da un orecchio, meno gravi dall’altro) e le Ssd (Single Sided Deafness, che colpiscono un solo orecchio) potrà portare, in una previsione a 2 anni, a un aumento, almeno per quello che riguarda gli Stati europei più evoluti Italia compresa, del 15% degli impianti. Se ne è parlato al convegno 'Le nuove indicazioni dell'impianto cocleare' alla Sapienza università di Roma.

"Fino a oggi, in molti casi - afferma Roberto Filipo, professore ordinario di Otorinonolaringoiatria al Dipartimento Organi di senso della Sapienza Università di Roma e presidente del convegno - si sono utilizzate esclusivamente le protesi acustiche, che non sono altro che 'amplificatori' dell'udito residuo". (segue)

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