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Salute: tutore 'hi tech', è italiano primo paziente in Ue a sperimentarlo

04 luglio 2014 | 16.47
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Salute: tutore 'hi tech', è italiano primo paziente in Ue a sperimentarlo

(Adnkronos Salute) - E' Ciro Marigliano il primo paziente italiano in Europa a sperimentare, con grande successo, il tutore 'C-Brace', un’articolazione a completo controllo elettronico evoluzione del ginocchio protesico (quello a bloccaggio e sbloccaggio manuale) adottato già da decine di migliaia di pazienti in tutto il mondo. La sperimentazione è stata resa possibile grazie agli esperti del Centro protesi Inail di Budrio (Bologna). Un primo, positivo bilancio è stato fatto nella giornata di studi a Napoli. Grazie a 'C-Brace' un infortunato può ridurre il dispendio di energia durante il movimento e camminare con frequenza del passo variabile e velocità notevolmente superiori a quelle permesse da protesi tradizionali.

Marigliano, disabile a causa di un incidente stradale accaduto nel 2009, utilizza il dispositivo dal 2013. Sono solo 11 in tutta Europa i pazienti che a oggi lo hanno adottato, "ma quello italiano è un caso di significativa unicità - riporta l'Inail - dal momento che Marigliano non solo è affetto da monoparesi, ma presenta anche gravi deficienze all’altra gamba. Da qui la straordinarietà dell’intervento e la grande soddisfazione per il successo di una terapia sperimentale in grado di garantire nuove prospettive per il reinserimento socio-lavorativo degli infortunati, con una drastica riduzione del dispendio di energie e un significativo aumento della verticalizzazione".

Alla giornata di confronto sulla ricerca anno partecipato, tra gli altri, Giovanni Paura, direttore centrale Prestazioni sanitarie e reinserimento dell’Inail, Domenico Princiagalli, direttore regionale vicario Inail Campania, e Gennaro Verni, direttore tecnico del Centro protesi di Vigorso di Budrio.

Il tutore di ultima generazione 'C-Brace' presenta differenze radicali rispetto alla protesi di tipo tradizionale - riporta la nota dell'Inail pubblicato sul sito web - tutte a vantaggio della salute fisica e della serenità psicologica del paziente. Grazie a questo dispositivo, infatti, si riduce il dispendio di energia durante il movimento ed è possibile camminare con frequenza del passo variabile e con velocità notevolmente superiori a quelle realizzabili con la protesi tradizionale.

Il paziente può restare in piedi per oltre 4 ore, scendere le scale con passo alternato e percorrere piani inclinati in sicurezza. Il movimento omogeneo e sincronico di entrambi gli arti è reso possibile da un microsensore inserito all’interno dell’articolazione, che registra i movimenti dell’arto 'trasmettendoli' a un sistema idraulico.

“Il nostro obiettivo è lavorare congiuntamente – ha affermato Paura, direttore centrale Prestazioni sanitarie e reinserimento dell’Inail - affinché agli infortunati venga assicurata una tutela globale e integrata: le prestazioni sanitarie dovute, il sostegno indennitario - laddove ne ricorrano gli estremi - ma anche l’inserimento in un percorso di riabilitazione e di reinserimento socio-lavorativo. Intendiamo continuare nell’attività di sottoscrizione dei protocolli d'intesa - conclude - e delle relative convenzioni con le Regioni, affinché possa essere garantito l’ottimale recupero psico-fisico e il maggior livello possibile di autonomia e di partecipazione alla vita sociale".

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