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Animali: Fda, da ossa a carne no a cibo crudo per cani e gatti

05 luglio 2014 | 13.08
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Animali: Fda, da ossa a carne no a cibo crudo per cani e gatti

Le intossicazioni alimentari non sono un problema solo umano: anche i nostri amici a quattro zampe sono a rischio, se mangiano cibi che sono contaminati da batteri. Due di questi, Salmonella e Listeria, sono particolarmente pericolosi sia per gli uomini che per cani e gatti. E il principale fattore di rischio è mangiare alimenti crudi. A lanciare l'allerta sono gli esperti della Food and Drug Administration americana.

Il cibo crudo, per i 'pet', "è rappresentato principalmente da carne, ossa e organi che non sono stati cotti - dice William Burkholder, Veterinary Medical Officer della divisione Fda per gli Alimenti animali - e che possono contenere microrganismi a rischio infezioni. Inoltre, il cibo crudo può far stare male i nostri animali anche se non viene manipolato correttamente. La Fda non crede dunque che l'alimentazione con cibi crudi per gli animali domestici sia coerente con l'obiettivo di proteggere il pubblico dai rischi significativi per la salute". L'agenzia raccomanda pertanto la cottura di carne e pollame per uccidere i batteri nocivi come Salmonella e Listeria, prima di dare la 'pappa' al cane o al gatto.

Burkholder ricorda che le persone spesso scelgono la dieta 'cruda' per i loro animali perché sottolineano che i cani e i gatti selvatici catturano da soli le loro prede e le mangiano crude. "È vero - spiega - ma non sappiamo quanti di questi animali si ammalano o muoiono proprio per questo motivo. E poiché gli animali selvatici vengono portati raramente da un veterinario quando sono malati, non c'è modo di raccogliere tali informazioni".

Gli esperti ricordano inoltre i sintomi di salmonellosi negli animali, che sono: vomito, diarrea, febbre, perdita di appetito, diminuzione del livello di attività. Mentre i sintomi della listeriosi sono nausea, diarrea, febbre, a volte disturbi neurologici. E ricordano: "Anche se il cane o il gatto non si ammalano, possono diventare portatori di Salmonella e trasferire i batteri nell'ambiente, e quindi le persone possono ammalarsi dal contatto con l'ambiente infetto".

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