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Ricerca: Alzheimer, scoperta origine formazioni tossiche

23 luglio 2014 | 14.51
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Ricerca: Alzheimer, scoperta origine formazioni tossiche

(Adnkronos Salute) - Individuata per la prima volta l'origine delle formazioni tossiche nel cervello che causano la malattia di Alzheimer. A metterla in luce è un gruppo di ricerca italiano, in uno studio coordinato da Antonino Cattaneo (Scuola Normale Superiore di Pisa) e svolto in collaborazione con Giovanni Meli (Ebri, Roma) e Roberta Ghidoni (Irccs Fatebenefratelli, Brescia). Lo studio, svolto presso l’Ebri, l’Istituto di ricerca sul cervello fondato dalla Accademica dei Lincei e premio Nobel Rita Levi Montalcini, ha consentito di individuare, su cellule di criceto, il sito intracellulare dove cominciano a formarsi gli oligomeri del peptide Abeta che danno inizio alla patologia, come si legge su 'Nature Communications'. Grazie allo studio, in futuro sarà possibile sviluppare un 'proiettile magico' per combattere precocemente la malattia, prevedono gli scienziati.

Gli oligomeri protagonisti dello studio sono specie molecolari tossiche coinvolte in maniera cruciale negli eventi precoci della malattia di Alzheimer. Prima di questo lavoro non si conosceva molto sulla loro formazione intracellulare a causa della mancanza di metodi selettivi, per il loro riconoscimento a livello molecolare. “Lo studio – spiega Cattaneo – ha la doppia valenza di aver stabilito gli oligomeri intracellulari di Aβ come target nel trattamento dell’Alzheimer e consente di prospettare una strategia sperimentale dal forte potenziale terapeutico”. Su questa base, sarà possibile in futuro colpire precocemente le strutture patologiche, nel luogo dove si formano, prima che vengano trasportate fuori dalla cellula, attraverso sonde molecolari mirate, una sorta di 'magic bullet' che colpisce con alta selettività solo le formazioni tossiche.

In questo studio i ricercatori hanno utilizzato un’evoluzione dell’approccio degli anticorpi intracellulari, precedentemente sviluppato nei laboratori di Cattaneo, e basato sull’espressione di anticorpi ricombinanti in cellule vive per ottenere una un’interferenza selettiva dell’antigene riconosciuto dentro la cellula. Il 'magic bullet' è, per l’appunto, un nuovo anticorpo intracellulare conformazionale, ovvero selettivo per certi stati conformazionali di Aβ oligomeri, sviluppato dal gruppo di ricerca.

“Questo approccio - aggiungono gli autori dello studio - e’ risultato efficace e selettivo nel colpire specifiche conformazioni subcellulari di oligomeri di Aβ, stabilendo cosi il nuovo concetto di ‘Conformational-Selective Interference’ (Cci). Indirizzando al reticolo endoplasmatico l’anticorpo intracellulare conformazionale, il gruppo di ricerca ha così dimostrato per la prima volta che Aβ, prodotta naturalmente dalle cellule vive, forma oligomeri patologici, assumendo conformazioni critiche proprio dentro il reticolo endoplasmatico”.

Il lavoro è stato finanziato da: Alzheimer's Association americana, ministero dell’Università e Ricerca, Fondazione Roma e da fondi della comunita’ europea per l'Human Brain Project.

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