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Salute: taglia XL? Condanna genetica che si riscatta in terza età, studio

16 settembre 2014 | 12.08
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Salute: taglia XL? Condanna genetica che si riscatta in terza età, studio

(Adnkronos Salute) - Un destino scritto nel Dna. La taglia XL può essere il risultato di una sfortunata roulette russa della genetica. Ma la condanna non è necessariamente a vita, con una possibilità di riscatto almeno in vecchiaia. Parola di scienziati: in un nuovo studio presentato al 50esimo meeting annuale dell'Easd (European Association for the Study of Diabetes), in programma da oggi al 19 settembre a Vienna, un team di ricercatori svedesi ha osservato che esiste un punteggio di rischio genetico per l'obesità, composto da varianti in 31 regioni del Dna collegate all'indice di massa corporea (Bmi), ma si associa con un sostanziale aumento di peso in maniera diversa a seconda dell'età.

Nel dettaglio, gli esperti hanno osservato che questo punteggio si lega a un rischio aumentato di avere un Bmi più alto durante tutta la vita, porta ad avere un peso instabile e a ingrassare fino alla mezza età, ma è associato a un minore aumento di chili dopo la mezza età.

Lo studio è firmato da Gull Rukh e dai colleghi del Lund University Diabetes Center di Malmö. Gli autori hanno mirato a valutare il contributo della suscettibilità genetica al Bmi in diverse fasi della vita: da giovani, durante la mezza età (in media 58 anni) e durante l'anzianità (73 anni), coprendo un periodo di più di 50 anni, a cominciare dai 20 anni d'età. Protagonisti dell'analisi oltre 21 mila partecipanti a uno studio svedese su dieta e cancro.

I risultati di questa osservazione sono poi stati verificati usando la coorte di un altro studio (Glacier), altre 4.300 persone di mezza età: confronto che ha confermato come, dopo il mezzo secolo d'età, un alto rischio genetico di obesità si leghi a un minor rischio di aumento di peso.

"Sembra che i meccanismi alla base della suscettibilità genetica all'obesità possano avere conseguenze opposte per l'aumento di peso prima e dopo la mezza età - spiega Rukh - Prima il maggior rischio genetico si traduce in un elevato rischio di aumento di peso, dopo la mezza età in un minor rischio".

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