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Sesso, infertilità e disturbi maschili, un convegno a Roma

22 ottobre 2014 | 18.29
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Sesso, infertilità e disturbi maschili, un convegno a Roma

(Adnkronos Salute) - Infertilità, erezione e terza età. Questi i temi al centro del Convegno 'Funzione sessuale e infertilità maschile', in programma il 25 ottobre 2014 all’Auditorium Salvator Mundi International Hospital di Roma. "La procreazione medicalmente assistita - spiega Francesco Sasso, chirurgo uro-andrologo dell’Università Cattolica di Roma, promotore e coordinatore del convegno - non è sempre l’unica strada possibile per curare l’infertilità".

"Il tema - prosegue Sasso, componente della Società Italiana di Andrologia (Sia) - è tornato di grande attualità dopo la recente sentenza della Corte Costituzionale sulla Legge 40 e le nuove norme in ambito di Procreazione medicalmente assistita, ma merita una corretta informazione e sensibilizzazione, perché non sempre è necessaria la via della Pma per la coppia infertile. Il 35% dei casi d’infertilità – spiega ancora Sasso - ha origini maschili e in alcuni di questi, vedi nelle dispermie gravi, ovvero di alterazione dei livelli qualitativi e quantitativi dei parametri seminali necessari per fecondare, si ricorre spesso alla fecondazione assistita senza prima valutare adeguatamente possibilità terapeutiche alternative in ambito andrologico".

"Se gli uomini si rivolgessero all'andrologia con la stessa attenzione con cui le donne si rivolgono alla ginecologia, potremmo prevenire e curare molte patologie uro-andrologiche a beneficio non solo del maschio, ma anche della coppia. Per quanto concerne invece la sessualità nella terza età - prosegue l'esperto - oggi sappiamo che l'83% dei maschi tra i 50 e gli 80 anni ha una vita ancora sessualmente attiva, con circa 6 rapporti medi al mese, segno di quanto la salute sessuale sia importante anche durante l’invecchiamento: il controllo della funzione erettile è importante come ‘campanello d’allarme’ di patologie generali".

"La disfunzione erettile - conclude Sasso - è da considerare come una 'patologia sentinella' di diverse malattie prostatiche o non urologiche su cui bisogna intervenire con terapie combinate".

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