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Salute: ultracentenari 'seriali', per figli 35 volte più facile passare i 100

27 marzo 2015 | 09.24
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Il segreto di Matusalemme sta più nei geni o negli stili di vita sani? Uno studio americano sembra propendere per un maggior peso del Dna, almeno fra i 'super nonni' che arrivano a festeggiare oltre un secolo di vita.

Salute: ultracentenari 'seriali', per figli 35 volte più facile passare i 100

Il segreto di Matusalemme sta più nei geni o negli stili di vita sani? Uno studio americano sembra propendere per un maggior peso del Dna, almeno fra i 'super nonni' che arrivano a festeggiare oltre un secolo di vita. Gli scienziati coordinati dall'italiana Paola Sebastiani, docente di biostatistica alla Boston University School of Public Health, hanno infatti calcolato che quanto più si invecchia tanto più è probabile che il risultato anagrafico sia merito di un destino scritto nel genoma.

Un'eredità che si trasmette ai figli: mentre la prole di chi vive fino a 90 anni ha una probabilità di raggiungere la stessa età dei genitori solo 1,7 volte maggiore rispetto ai coetanei con madri o padri meno longevi, i figli di chi arriva a 95 anni hanno chance 3,5 volte superiori di imitare i genitori; quelli di chi compie 100 anni hanno una probabilità 9 volte maggiore di raggiungere lo stesso traguardo, e per i figli di chi celebra 105 compleanni è addirittura 35 volte più facile seguire le orme di mamma o papà. Famiglie di ultracentenari 'seriali'. Forse fortunate, ma molto rare, tengono a precisare gli autori della ricerca pubblicata sul 'Journal of Gerontology: Biological Sciences'.

Gli studiosi hanno analizzato i dati dei 1.500 partecipanti al 'New England Centenarian Study' del Boston Medical Center, il più grande lavoro al mondo condotto sui centenari e le loro famiglie. La conclusione è che un conto è invecchiare fino a 90 anni, un altro è arrivare ai 105. "Sono due condizioni drammaticamente diverse - avvertono i ricercatori - frutto di un'influenza genetica molto diversa".

Se "per molto tempo, sulla base di studi effettuati sui gemelli negli anni '80 e nei primi anni '90, si pensava che i geni influenzassero la longevità per un 20-30% e che la quota restante dipendesse dall'ambiente, dalle abitudini di vita o dalla fortuna - ricordano gli scienziati - questo e altri studi su persone molto più anziane (e rare) indicano che l'assetto genetico ha un ruolo sempre maggiore, specie dopo i 100 anni". Un po' come a dire che vivere sano è sacrosanto, ma forse accanirsi è inutile: il segreto di una vita ultrasecolare sta nella carta d'identità dei genitori e degli altri avi dell'albero genealogico.

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