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Ricerca: bolle nelle nocche, ecco perché le dita 'scrocchiano'

17 aprile 2015 | 10.07
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Un team internazionale di ricercatori guidato da scienziati dell'Università canadese dell'Alberta ha svelato un mistero che durava da 77 anni

(foto University of Alberta)
(foto University of Alberta)

Un team internazionale di ricercatori guidato da scienziati dell'Università dell'Alberta (Canada) ha svelato il segreto delle dita che 'scrocchiano', un mistero che durava da 77 anni. All'origine del 'croc' ci sono delle bolle che si formano all'interno delle nocche. C'è infatti una cavità tra la giuntura della nocca e l'articolazione formata da muscoli e tendini, nella quale ristagna il liquido sinoviale che ricopre e lubrifica l'articolazione e dove si vengono a formare delle bolle di idrogeno e ossigeno. Quando ci scrocchiamo le dita attiviamo la formazione delle bolle e si produce il caratteristico rumore. Lo studio è pubblicato su 'Plos One'. Per arrivare alla loro conclusione, i ricercatori hanno 'fotografato' con una risonanza magnetica l'intero fenomeno grazie a un tiraggio artificiale del dito posto all'interno della macchina.

"La capacità di far scrocchiare le nocche potrebbe essere correlata alla salute delle articolazioni", sottolinea Greg Kawchuk, autore principale dello studio e docente della Facoltà di Medicina riabilitativa. Secondo lo scienziato, questa ricerca potrebbe avere implicazioni per altri studi sulle articolazioni del corpo tra cui la colonna vertebrale e aiutare a spiegare perché le articolazioni diventano, ad esempio, artritiche. "Può darsi - conclude Kawchuk - che potremo utilizzare questa nuova scoperta per analizzare quando iniziano i problemi articolari molto prima della comparsa dei sintomi. Questo darebbe ai pazienti e ai medici la possibilità di affrontare in anticipo problemi molto gravi".

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