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Sanità: si sveglia Michi caduto nel Naviglio, rianimazione-miracolo a Milano

26 maggio 2015 | 12.37
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Un caso eccezionale, reso possibile dal freddo, che ha protetto i centri vitali del ragazzo. Zangrillo: "Rivedere le regole che oggi ci guidano"

Sanità: si sveglia Michi caduto nel Naviglio, rianimazione-miracolo a Milano

Dal silenzio di un'assenza di coscienza vicinissima alla morte alle prime parole del ritorno alla vita: "Dottore, hanno già giocato la finale di Champions?". Così Michi, 15 anni non ancora compiuti quando un mese fa fu estratto in arresto cardio-circolatorio dopo essere sparito per quasi un'ora nelle acque milanesi del Naviglio, si è rivolto ad Alberto Zangrillo dell'ospedale San Raffaele, che con la sua équipe ha trasformato una pagina di cronaca nera in una favola a lieto raccontata oggi alla stampa. Un caso di rianimazione di frontiera, reso possibile dal freddo, che ha protetto i centri vitali del ragazzo, e da un'intuizione del team medico: usare l'Ecmo, la macchina salva-polmoni nota per il suo impiego nei casi più gravi delle ultime ondate di influenza, per sostenere l'attività del cuore e degli altri organi sperando nel risveglio.

Tutto comincia nel pomeriggio assolato del 24 aprile scorso, quando Michi rimane intrappolato a 2 metri di profondità nel Naviglio Grande all'altezza di Castelletto di Cuggiono, dove poco prima si è tuffato per il primo bagno della stagione. Almeno 43 minuti inghiottito nell'acqua fredda di una primavera ancora agli inizi, alla vigilia di un giorno di festa. Un'eternità per gli amici e i passanti che assistono impotenti alla scena e lanciano l'allarme. Anche la mamma accorre sul posto. Il corpo viene riportato in superficie dai sommozzatori dei Vigili del fuoco e i soccorritori del 118 operano i primi tentativi di rianimazione. Ma Michi ha il cuore fermo, la sua temperatura corporea è crollata a 29 gradi.

L'elisoccorso che lo preleva atterra in via Olgettina alle 18.30 e il ragazzo viene preso in carico dal gruppo di Rianimazione cardio-toraco-vascolare diretto da Zangrillo. Che, nonostante la situazione disperata, tenta il tutto per tutto: confidando nelle condizioni di ipotermia relativa del giovane, opta per una procedura estrema di assistenza meccanica con circolazione extracorporea. E il 'miracolo' avviene: "Nel corso di questo ultimo mese - spiegano dall'Irccs - Michi ha sorprendentemente recuperato con gradualità l'autonomia delle sue funzioni vitali, consentendo ai rianimatori un progressivo e lento svezzamento dall'Ecmo".

Il ragazzo è tornato cosciente: "E' vigile, orientato nel tempo e nello spazio, parla con i genitori e ricorda la sua vita prima dell'incidente". Ora inizierà quella nuova, che purtroppo sarà senza una gamba: "Una locale alterazione della perfusione periferica manifestata nelle prime fasi di cura ha imposto l'amputazione sotto al ginocchio". Michi però è vivo. Rinato dalle acque del Naviglio.

"La collaborazione tra Dio e la scienza può fare cose meravigliose, anche nel 2015". Parla così la mamma di Michi. Fra il suo tuffo nel Naviglio e il recupero da parte dei sommozzatori dei Vigili del fuoco - precisa Zangrillo ai giornalisti - il ragazzo è rimasto per 42 minuti intrappolato sott'acqua a una temperatura di 15 gradi. Cuore e circolazione fermi per decine di minuti, più del doppio di quanto concesso dalla letteratura di settore per sperare in una possibilità di ripresa senza danni neurologici. "Un miracolo? Si definisce così qualcosa di straordinario apparentemente impossibile da spiegare. Ed è quello che è accaduto", risponde la donna ai giornalisti.

Lela, nome di fantasia con cui la madre del giovane (15 anni ancora da compiere) si vuole fare chiamare, è tedesca e di fede protestante. Confessione condivisa dal figlio: "Ho vissuto giorno per giorno il suo percorso miracoloso. Che nulla toglie alla scienza perché una cosa senza l'altra non può esistere", avverte la donna. "Michi al fiume era senza vita - racconta - Ora invece è pieno di vita, con tutte le sue capacità mentali e fisiche", nonostante per un problema circolatorio sia stato necessario amputargli la gamba destra sotto al ginocchio. "Ha una grande forza e una grande volontà di ricominciare la sua vita e portare avanti i suoi progetti. In questo mese Michi è rimasto nelle mani di Dio e dei medici - aggiunge la mamma - ricevendo il massimo da entrambe le parti. Apparteniamo tutti a un Dio grande che ci incoraggia a porre la nostra vita nelle sue mani. Noi faremo così, giorno dopo giorno".

Alla stampa Lela si rivolge con calma teutonica, seduta alla sinistra di Alberto Zangrillo, medico personale del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e autore dell'impresa che definisce "una storia bellissima ed eccezionale, a cui abbiamo assistito noi stessi increduli". Alla sua destra papà Stefan, italiano e cattolico: "Credo - afferma l'uomo richiamando le pagine del Vangelo - che i medici siano le persone alle quali Gesù si riferiva quando disse che altri avrebbero fatto cose ancora più grandi".

"In questo mese hanno pregato per Michi tante persone, gruppi di fede diverse che voglio ringraziare", riprende la madre. "Mentre venivo qui da voi - prosegue - mio figlio mi ha chiesto di mandare un saluto alla sua squadra di calcio, che si chiama Progetto Cubo e che gli ha preparato anche un manifesto di incoraggiamento. C'è scritto 'Forza Mike', e sotto tutte le firme".

Anche a Zangrillo il ragazzo ha chiesto qualcosa: "Scherzando mi ha domandato un Mojito e poi, siccome è juventino, mi ha chiesto se avessero già giocato la finale di Champions League". Michi viene descritto dal medico come "un ragazzo meraviglioso, che parla 3 lingue ed è dotato di un'intelligenza vivacissima. Tra pochi giorni uscirà dalla Terapia intensiva neurochirurgica e trascorrerà un periodo in un centro di riabilitazione. Perché anche se ha recuperato tutto, dalla capacità cognitiva a quella ideativa e ai ricordi - puntualizza l'esperto - il suo cervello ha preso comunque uno bello 'scossone'".

"A breve Michi tornerà a camminare - conclude Zangrillo - e nel giro di pochissimo tempo potrà ricominciare a condurre la sua vita, piena e normale". Iniziando dal ritorno a scuola, "in seconda superiore - sorride il medico con complicità - se i professori saranno così bravi da abbuonargli questa breve assenza".

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