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Ricerca: premio Aism a giovane biologo per studio su sclerosi multipla

01 giugno 2015 | 18.07
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Oltre al riconoscimento, la Fism ha conferito allo scienziato un 'travel grant' dal valore di 500 euro, da usufruire per un’attività formativa o un congresso

Ricerca: premio Aism a giovane biologo per studio su sclerosi multipla

Simone Patergnani, biologo 31 enne dell'Università di Ferrara, è il vincitore della prima edizione del premio per il miglior poster 'Giovani Ricercatori' istituito da Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) e dalla sua Fondazione, Fism, per incentivare la ricerca sulla sclerosi multipla e promuovere la costruzione e la crescita di una squadra sempre più forte nella lotta contro la malattia. Oltre al riconoscimento, la Fism ha conferito allo scienziato un 'travel grant' dal valore di 500 euro, da usufruire per un’attività formativa o un congresso.

"Ci siamo trovati in difficoltà a fare una scelta tra i poster presentati al congresso - ha spiegato Roberto Furlan, uno dei membri della commissione del premio Fism - e questo perché il livello era veramente alto. Le motivazioni per cui abbiamo scelto Simone, al di là della bellezza del progetto, del suo interesse e della capacità di presentarlo, è stato l’entusiasmo e la fiamma che ci ha trasmesso nel raccontarlo". Simone, come spiega nel poster, si occupa di studiare il ruolo dei mitocondri, le centrali energetiche delle cellule, nella sclerosi multipla. Per farlo il giovane ricercatore ha osservato gli effetti di una citochina proinfiammatoria, il TNFα (Tumor necrosis factor α), su colture cellulari di oligodendrociti, mimando in vitro la condizione infiammatoria che si osserva nelle persone con sclerosi multipla.

"In presenza del TNFα - racconta il giovane ricercatore - abbiamo osservato un danno ai mitocondri, accompagnato da una mancata produzione della mielina. Anche quando abbiamo utilizzato dei farmaci per recuperare la funzionalità mitocondriale la produzione della guaina mielinica non si ripristinava. L’ipotesi quindi è che fosse coinvolto un meccanismo diverso, che avesse a che fare con l’aumento dell’autofagia, l’autodistruzione del citoplasma e degli organelli contenuti nella cellula”.

Per questo, Simone Patergnani e colleghi hanno provato a bloccare una molecola correlata all’aumento dell’autofagia, la AMP-chinasi, con una sostanza in grado di inibirla. "Tra le molecole che abbiamo testato una si è mostrata particolarmente efficace - afferma Simome - non solo nell’abbassare l’autofagia ma anche nel rispristinare la produzione di mielina". Questo composto però non si può utilizzare in vivo, motivo per cui al momento Patergnani insieme ai suoi colleghi sta eseguendo uno screening su molecole che abbiano attività simile, per trasferire quindi gli studi sui modelli animali.

"Premiare l’eccellenza vuol dire, in fondo, credere in essa e favorirla - conclude Mario Alberto Battaglia, Presidente Fism - creando le condizioni che permettano ai giovani che si affacciano alla ricerca sulla sclerosi multipla di poter essere parte della squadra di ricerca Aism. Vogliamo che questo entusiasmo per la ricerca trovi sostegno e la Fondazione vuole essere ancora una volta protagonista nel preparare oggi quella che anche domani sarà una squadra italiana sempre più forte nella ricerca nel mondo".

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