Il chirurgo descrive intervento con robot fra sorelle
"Ho voluto aspettare un mese per avere certezza di un buon decorso post-operatorio. Ora le due pazienti stanno bene, e hanno solo 5 forellini di 8 mm sull'addome". Lo spiega all'Adnkronos Salute Federico Sallusto, il chirurgo italiano in Francia da 15 anni, dove è responsabile del programma di trapianto renale all'ospedale universitario di Tolosa, che ha eseguito in prima mondiale un trapianto di rene fra due sorelle senza cicatrici esterne, con espianto e impianto dell'organo in rapida successione attraverso la vagina, utilizzando la chirurgia robotica. L'intervento, ideato e coordinato da Sallusto, è stato realizzato da Nicolas Doumerc, esperto in chirurgia robotica.
Le due donne sono state operate insieme all'ospedale universitario di Tolosa in un'unica battuta. "E' davvero una prima mondiale - dice Sallusto all'Adnkronos Salute - perché il rene è stato rimosso e poi trapiantato sempre attraverso le parti intime, piuttosto che con un taglio esterno come accade normalmente. La donatrice é stata dimessa due giorni dopo, senza necessità di analgesici nel post-operatorio. La ricevente invece é stata dimessa 4 giorni dopo l’intervento, sempre senza analgesici". E se l'estrazione del rene per via vaginale da un donatore vivente per un trapianto "é stata realizzata effettivamente per la prima volta nel gennaio del 2009 alla Johns Hopkins di Baltimora, i trapianti renali robot-assistiti sono eseguiti in pochissimi centri esperti al mondo dal 2009. Il rene é sempre stato introdotto finora con un’incisione addominale (6 - 7 cm). Ciò che non é mai stato realizzato - sottolinea il medico - e che costituisce una prima mondiale, é il trapianto renale robot-assistito con introduzione dell'organo per via vaginale".
L'intervento è descritto sull''European Urology'. "Inoltre la novità mai realizzata prima d'ora é la sequenza dei due interventi con l’ausilio del robot, utilizzando la via vaginale per estrarre e soprattutto introdurre il rene", prosegue. Il vantaggio per le pazienti "é che entrambe non hanno un'incisione addominale, ma solo i piccoli fori per introdurre gli strumenti del robot".
Sallusto ha studiato e si è specializzato a Pavia, ma è in Francia da 15 anni, dopo un periodo di stage. Da 10 anni lavora al Centro trapianti di Tolosa, dove nel 2014 sono stati eseguiti "195 trapianti renali, di cui 63 da vivente. Numeri - dice senza nascondere un certo orgoglio - che rendono il nostro centro il primo in Francia". E se in Italia periodicamente si accende il dibattito sui cervelli in fuga, Sallusto chiosa: "Tornare? E' difficile. Ma vengo in vacanza sempre con piacere".