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Dagli Usa

Massaggio cardiaco, arriva quello 'senza mani'

31 agosto 2015 | 10.05
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Va prolungato per almeno 35 minuti

Un infarto per strada, in ufficio o al supermercato. In questi casi la rianimazione cardiopolmonare dovrebbe essere condotta per almeno 35 minuti, secondo una nuova ricerca illustrata in occasione del congresso della European Society of Cardiology (Esc) in corso a Londra, da Yoshikazu Goto, direttore del dipartimento di Medicina di emergenza e Critical Care del Kanazawa University Hospital, Giappone. Lo studio su più di 17.000 pazienti ha scoperto che quasi tutti i 'successi', cioè far sopravvivere il paziente, sono stati raggiunti in 35 minuti e oltre di massaggio cardiaco. Ed è in arrivo una macchina che fa tutto da sola: un dispositivo per la rianimazione cardiopolmonare 'senza mani' prodotto negli Usa.

Il device, spiegano all'Adnkronos Salute gli ideatori di 'Lifeline Arm' dell'azienda americana Defibtech, che l'hanno presentato al congresso Esc, viene trasportato in uno zaino dagli operatori delle ambulanze, oppure può essere sistemato in luoghi pubblici, palestre, uffici, e funziona a batteria. Si presenta come una sorta di piccola ruota all'interno della quale viene opportunamente e velocemente sistemato il paziente. Poi si spinge un bottone e la macchina inizia a comprimere il petto della persona colpita da infarto, seguendo un ritmo e una pressione ottimali, eliminando quindi i possibili errori umani. Anche in Italia, assicurano, c'è chi sta iniziando ad acquistarla per strutture sanitarie e non.

"La durata appropriata della rianimazione cardiopolmonare non era chiara ai medici e personale di emergenza - ha spiegato Goto - per loro si tratta di una delle più grandi sfide. Quindi abbiamo studiato per quanto tempo questa pratica debba essere condotta per ottenere la massima sopravvivenza e un esito neurologico favorevole". Lo studio prospettico ha incluso 17.238 adulti che hanno ricevuto la rianimazione da personale medico fra il 2011 e il 2012. L'indagine ha evidenziato che, purtroppo, la probabilità di sopravvivenza diminuisce ogni singolo minuto che passa. È inoltre emerso che il 99% dei i sopravvissuti e il 99,2% dei sopravvissuti con esiti neurologici positivi ha ottenuto un ritorno alla circolazione spontanea entro 35 minuti. Il massaggio cardiaco non consente invece di ottenere alcun beneficio dopo 53 minuti dall'arresto cardiaco.

"I medici e il personale d'emergenza dovrebbero continuare la rianimazione per almeno 35 minuti - conclude l'autore del lavoro - ma non oltre i 53 minuti. Il fatto che la probabilità di sopravvivere con un esito neurologico favorevole diminuisca dopo ogni singolo minuto indica inoltre che il tempo di intervento è cruciale per determinare se un paziente potrà tornare a una vita normale: il massaggio va iniziato il più presto possibile".

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